Pagine

sabato 9 aprile 2022

Il dolore non entra nell’anima che vive nel Divin Volere

Gesù spiega come la Divinità sia incapace di dolore e nessuna cosa anche minima può oscurare la sua perenne felicità. Le offese e i dolori che le creature gli arrecano, rimangono sempre fuori dalla vita delle Tre divine Persone. Così fu per l’Umanità di Gesù e di Maria, così fu per Luisa, così è di chiunque non ha più vuoti di vita nella Divina Volontà. Libro di Cielo, Volume 24, 10 Maggio 1928, Mercoledì 22 Settembre 2021

10 Maggio 1928 Chi fa la Divina Volontà entra nell'ordine divino. Nella Divinità non possono entrare le pene. Esempio del Sole.

Qui ci troviamo di fronte ad uno di quei brani che dovremmo fissarcelo nella mente perchè è di un'importanza super capitale. Gesù ci rivela tantissime cose su di sè e di noi, perchè parlando di Luisa parla dei candidati alla vita nel dv (o che magari già ci vivono) prospettandogli una dimensione inedita che però è modellata e del tutto simile a quella che Gesù viveva sulla terra.

Premessa teologica del don: un tempo, quando non c'era la decadenza anche teologica attuale per cui di sciocchezze non c'erano - prima del degrado c'erano delle idee molto chiare e una di queste era di quella di San Tommaso d'Aquino: Gesù, fin da quando stava sulla terra - pur essendo in una carne simile al peccato e soggetto alle pene del corpo e dello spirito come tutti noi - allo stesso tempo godeva della Visione di Dio e quindi era infinitamente felice e beato e san Tommaso rincarò la dose: questo ha continuato anche durante la Passione. In mezzo al mare montante di dolori e pene, dentro quel contesto Gesù era felice. Sembra un'idea paradossale, ma oggi viene percepita come contraddizione: non si può soffrire ed essere beati.

Gesù prima di parlare di sè, parla della Divinità.

"Figlia mia, chi vive nella mia Volontà entra nell'ordine divino e siccome la nostra Divinità è incapace di dolore, nessuna cosa anche minima può ombrare la nostra perenne ed infinita felicità e nonostante le creature ci offendano, il dolore, le offese, restano al di fuori di noi, ma mai dentro e se il dolore potesse entrare in noi, perderebbe subito la natura del dolore e si convertirebbe in felicità...." Gesù

L'AT parla di un Dio che minaccia castighi, che minaccia fulmini e poi si pente, ecc... Dio si addolora (profeta Isaia o profeta Osea) e si lamenta che è tradito continuamente dal popolo, ecc... Se Dio è impassibile come è possibile che si adiri ecc...? Ci sembrano scene in contraddizioni. Le lacriminazioni della Madonna, alcune sono autentiche (tipo Siracusa), a La Salette la Madonna è apparsa in lacrime...ma come fa a piangere se è in Paradiso?

Gesù parte parlando della Divinità, passa poi per la sua Umanità (e possiamo applicarlo anche alla Madonna) e poi parla di Luisa (e alle anime che vivono nella dv). Chi capirà questa cosa perfettamente? Chi ha iniziato a viverla anche in maniera embrionale - se invece il peso delle tribolazioni ci distrugge, ci schiaccia, ci toglie la pace, ci turba, ci agita ecc... dobbiamo concludere che la vita nella dv in me non è piantata e strutturata, forse sto facendo la dv ma la vita di essa non sta dentro la mia anima. Perchè se la dv sta dentro di me, io posso essere riempito di pene e dolori ma non perdo la felicità, gioia e pace interiori.

Qual'è la motiviazione di questo?

"Figlia mia, chi vive nella mia Volontà entra nell'ordine divino e siccome la nostra Divinità è incapace di dolore,..." Gesù

Dentro la vita di Dio, il dolore e la sofferenza non ci può entrare - fosse anche la mancata e minina produzione di oceani infiniti e sempre nuovi di gaudi e delizie infinite. Questo è quello che aspetta. Chi è orizzontato sulla vita terrena deve vergognarsi...la beatitudine è la partecipazione di questo. Che cosa sono 100 anni rispetto all'eternità? Iniziamo a riprendere a pensare a queste cose o no? Se i cristiani credessero veramente a queste cose, ai cristiani queste cose (covid, lockdown, ecc..) non gli avrebbero fatto nè caldo nè freddo. C'è qualcuno che se ha di fronte la prospettiva di una felicità perenne ed immutabile, perpetua, immensa, senza fine, ecc... sia triste? La vita del corpo la custodiamo e non la mettiamo a repentaglio nemmeno nel poco, ma ciò detto, per noi ogni giorno che andiamo a dormire nel dv, quanto ho da restare sulla terra? E' comunque un giorno di meno, l'importante è non combinare guai, che abbia cercato di compiere la dv, non fare peccati, cresciuto in essa, ho cercato di fare del bene e di crescere in essa. Tutto il male che vediamo intorno a noi, alla felicità di zero non tocca, è come se non ci fosse.

Certo che a Dio dispiace di vederci messi in malo modo e gli "dispiace". Immensi dolori che non ti scalfiscono quella profonda pace del cuore (quando si vive nel dv). Quante volte abbiamo visto Luisa in preda a quei dolori atroci per la privazione di Gesù? Noi non le capiamo queste cose ma i mistici te le spiegano, perchè noi non possiamo renderci conto di questo perchè non ci rendiamo conto di che cosa possa essere vedere Gesù e poi non averlo davanti agli occhi.

Mi sentivo sotto l'incubo d'un peso infinito, la povera anima mia gemeva con gemiti soffocati, senza lo sfogo di poterli mettere fuori, per la privazione del mio dolce Gesù e mentre mi sentivo consumare dal dolore straziante d'essere priva della mia Vita e del mio Tutto, lo stesso dolore mi rendeva impavida, distruggeva in me la vita del dolore e mentre mi sentivo immersa in un dolore che non si può descrivere, era dolore senza dolore, pena senza pena. E nella mia amarezza pensavo tra me: perché non posso dolermi? Sento in me un dolore infinito, come infinito è Colui che mi ha lasciata, eppure volendo penetrare in un dolore sì giusto e santo qual è l'essere priva di Gesù per abbeverare la povera anima mia, il dolore mi sfugge e resto senza la vita del dolore...." Luisa

Luisa vorrebbe questo dolore ma non ci riesce e si chiede come mai accade ciò.

"..E se tu prima quando io mi nascondevo da te sentivi che tutto si convertiva in te in dolore, era perché mancava in te tutta intera la vita della mia Volontà e perciò quei vuoti si riempivano di dolore e tu sentivi la sensibilità del dolore, ciò ti rendeva non imperturbabile, pacifica come oggi, ma agitata, senza quella fermezza che dà di divino ed io correvo subito a sostenerti, perché non vedevo tutti i caratteri incancellabili della mia Volontà, perché ciò che Essa mette non si cancella mai ed io, sentendomi sicuro, lascio il mio compito al mio Fiat Divino." Gesù

Quei momenti (vuoti) in cui Luisa stava un pochino meno connessa, qua Gesù sembra autorizzare questa considerazione - anche nelle cose piccole possono determinarsi dei vuoti, una nuvola o un pensiero o una preoccupazione ti prende un pò troppo - o anche un'affetto - sono piccole cose ma però sono dei piccoli vuoti sull'h24 e succede che se hai un dolore immenso quello entra dentro di te perchè non hai la barriera della divina volontà, non rimane fuori ma ti spacca il cuore. Dio non è vulnerabile al dolore ma noi siamo esposti e soggetti e la vita dell'uomo se non è in comunione con Dio passa da dolore a dolore, pena su pena ecc... tutti campano così.

"..Succede come succede del Sole, che è incapace di tenebre, tutte le forze umane non possono fare entrare un atomo di tenebre nella sua luce, però le tenebre si possono stendere al di fuori della luce, ma il Sole nulla perde, né il suo calore, né i suoi mirabili effetti, è sempre trionfante nel suo stato di luce, né le tenebre lo fanno scendere, né tolgono nulla alla sua luce. Ma se il Sole si potesse dolere, si sentirebbe male nell'essere circondato di tenebre, anche se non le portasse nel suo centro, né al suo stato felice alcun danno. Però questo è un dolore che sorpassa tutti gli altri dolori, perché è dolore di ordine Divino..." Gesù

Così accadeva in Gesù

"..Quante volte lo provò la mia Umanità? Essa si sentiva stritolare, tutte le pene pesavano sopra di me, ma al di dentro di me la mia Volontà Divina era intangibile di tutte le mie pene e possedeva felicità immense, beatitudini senza fine. Si può dire che in me c'erano due nature, una opposta all'altra, una di felicità, l'altra di pene ed oh! come la mia natura umana sentiva più al vivo le pene innanzi alle immense gioie della mia natura Divina. Perciò tu non sei capace d'esprimerti, perché sono pene di ordine divino..." Gesù

C'è stato qualcuno sulla terra che ha sofferto di più di Gesù e della Madonna? No. E c'è stato qualcuno che ha goduto più di Gesù e della Madonna? No. Nella divina sapienza, il rosario significa corona di rose, la rosa mistica è il fiore della Madonna. E' di colore rosso di colore dell'amore ma non esiste rosa senza spine. Giù in questo fiore che allude alla vicenda terrena della Madonna è tutto quanto descritto, la più bella, santa e felice ma piena di dolori.

Se uno legge tante vite dei santi - Santa Veronica Giuliani - ad avviso del don meriterebbe il titolo di dottore della Chiesa sulla sua dottrina sul dolore e sull'espiazione, se un fedele ai primi passi leggesse qualche scritto della Santa gli verrebbe un'infarto. E c'è il pericolo che faccia delle considerazioni molto becere. Quando lo si comprendere, lo si cerca e lo invoca. I santi non hanno abbracciato la croce non perchè erano malati di mente e perchè disprezzavano le cose belle della vita, lo facevano perchè avevano compreso il mistero salvificio e la grande portata santificatrice infinita che ha la croce.

"..Quindi il dolore resta al di fuori dell'anima, cioè nella natura umana e mentre sente tutto lo spasimo della mia privazione ed il peso d'un dolore infinito, qual è la mia privazione, sembra che l'anima, perché è investita dal Fiat Divino, non può dolersi, perciò sente dolore senza dolore, pena senza pena,.." Gesù

Come reagisci tu al dolore, alle pene e qualsiasi tipo di pena che abbiamo di fronte? Da una piccola offesa o evento avverso, un pericolo di perdere la sicurezza, la morte di una persona cara ecc.... se un fatto di questo genere ci prende e ci distrugge interiormente la conclusione è retorica: altro che vuoti, può essere che ci sia il vuoto totale - forse ogni tanto la fai la dv e vivi anche in grazia - ma la vita nella dv non c'è. Il dolore rimane ma è il modo in cui lo si affronta che è completamente differente perchè dentro questo dolore scorre parallelo quel senso di felicità infinita ci comunica nel profondo della nostra anima.

Le persone malvagie, ci sarà poi la divina giustizia per chi non si corregge, ma la reazione giusta è la compassione: quello è un povero disgraziato, mi toglie un pò di onore, può ferirmi ... ma che me ne importa?

"..E se tu prima quando io mi nascondevo da te sentivi che tutto si convertiva in te in dolore, era perché mancava in te tutta intera la vita della mia Volontà e perciò quei vuoti si riempivano di dolore e tu sentivi la sensibilità del dolore, ciò ti rendeva non imperturbabile, pacifica come oggi, ma agitata, senza quella fermezza che dà di divino.." Gesù

Ci ostacolano la via del Cielo? Non ce la vogliono far percorrere? Ci mettono i bastoni fra le ruote? Noi tiriamo dritti sotto questo punto di vista. Adesso Luisa inizia a vivere il dolore senza dolore, e questa esperienza è ciò che iniziano a vivere nel dv. La vita stessa della dv.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento