Pagine

domenica 2 gennaio 2022

La straordinaria importanza delle prove

Bellissima lezione di Gesù sul valore dei piccoli sacrifici, sull'importanza del superare le prove e su come Dio si comporta con l'uomo a seconda di come egli superi o meno la prova. Panegirico ed apologia dell'eroismo senza pari di Abramo nel superare le prove più grandi. Meditazione su Libro di Cielo, Volume 22, 15 Agosto 1927, 29 Aprile 2021

15 Agosto 1927 Tutte le cose create posseggono l’unità della Volontà Divina. Differenza tra la prova di Adamo e quella di Abramo

Il brano che abbiamo ascoltato (specie la seconda parte) richiama un'insegmamento evangelico che Gesù appoggia ad una parabola per molti un pò misteriosa: chi è fedele nel poco è fedele nel molto e chi è infedele nel poco è infedele nel molto. La parabola è dell'amministratore disonesto, quell'amministratore che essendo stato licenziato dal padrone si va a procurare amici scontando i debiti dell'ex padrone. Gesù dice di procurarsi amici con la disonesta ricchezza, perchè quando essa verrà a mancare essi vi accolgano nelle dimore eterne. E se non siete fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi darà quella vera? Non è troppo dificile questa parabola: le persone pensano che i soldi siano una grande cosa e quando c'è da staccarsi da essi si fanno tragedie grece; ma i soldi e i beni di questo mondo rispetto ad un briciolo di grazia di Dio sono meno che niente, sono monnezza. E se tu non sei buono a fare un sacrificio, a condividere e a privarti di qualche piccolo immonnezzaio, quando mai il Signore ti darà le cose più serie e più grandi? Il regno della dv, le grazie mai udite e sentite, i portenti e meraviglie.

Avviene anche un'apologia del sacrificio di Abramo, però Gesù spiega che Abramo è arrivato a fare quello che ha fatto (immolazione del figlio ndr) non dall'oggi al domani ma ha percorso un cammino. Ha imparato che quando Dio chiede qualcosa, bisogna dirgli di sì, perchè Dio non toglie ma dà in sovrabbondanza - tema molto importante: perchè Dio ci chiede qualcosa? Perchè Dio ci mette alla prova? E' stato messo alla prova Abramo, Giobbe, gli Apostoli (le prove del giovedì e venerdì santo sono andate male ma le altre sono andate meglio), tutti siamo messi alla prova. E perchè?

"...ed è mio solito che quando chiedo alla creatura un piccolo sacrificio per il suo bene ed essa, ingrata, me lo rifiuta, non voglio più fidarmi di lei, smetto i miei disegni di elevarla a cose grandi e la lascio come creatura obliata che nessuno l’addita né di opere grandi, né di eroismo, né per Dio, né per sé, né per i popoli.." Gesù

Per il suo bene, da sottolineare 500 volte. E il suo bene qual'è? Oltre a quello che il Signore conosce, la Chiesa insegna che se tu dai a Dio qualcosa, quello che ti viene di ricambio è molto di più di quello che hai dato (la parabola del giovane ricco nel Vangelo...Gesù dice che non c'è nessuno che abbia lasciato madri, padri, ecc... che non riceva 100 volte tanto (Gesù non dice le bugie) nella vita presente in case, fratelli, madri ecc.. insieme a persecuzioni e la vita eterna). A chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto quello che crede di avere. Perchè? A chi ha questa corresponsione, che il Signore ti manda l'ispirazione - questa meditazione è caduta alla fine di Aprile, Maggio è il mese tradizionalmente in cui vengono offerti i fioretti alla Madonna, non riguardano le grosse penitenze, a volte un piccolo fiorellino, privarsi di un piccolo desiderio, di una vanità o da una piccola cosa non estremamente necessaria, sembra una cosa da niente ed invece no. Se Gesù ci manda quest'ispirazione riceve i nostri sì, quelle piccole cose ci fanno piovere un'autotreno di grazia e saremo pronti a dire dei sì più grandi.

"..Si può dire che fu il primo riparatore a cui veniva affidato lo scettro del futuro Messia e perciò lo elevai a capo delle generazioni con grande onore di Dio, di se stesso e dei popoli.." Gesù parlando di Abramo

Abramo è diventato capostipite di una moltitudine di popoli, come padre della fede anche dagli ebrei e dai musulmani che si rifanno ad Abramo. Quello che Abramo ha ricevuto in cambio è stato molto di più. Nostro Signore non è vero che chiede nulla, ma chiede. Quello che non dobbiamo mai pensare è che Nostro Signore voglia toglierci qualcosa. Nostro Signore non ha bisogno di nulla, ma lo fa per sovrabbondarci di beni sempre più grani, ma questi beni non li possiamo ricevere se nella nostra libertà e con la nostra libertà noi liberamente non diciamo di sì a Dio. Se diciamo di no, abbiamo detto di no ma Nostro Signore cesserà di fidarsi di no. Significa che i beni e grazie più grandi non li darà a noi, nella parabola dei talenti Gesù dice di togliere il talento a chi non l'ha fatto fruttare e di darlo a chi li sta facendo fruttare.

Dobbiamo fare l'esame di coscienza, trarre da quest'esortazione per vivere bene il mese di Maggio. Preghiamoci un pò sopra e decidere cosa liberamente - ascoltando la voce del cuore - cosa offrire al Signore. E poi essere fedeli a questa cosa, se questo si farà arriveranno autotreni di grazie. Gesù ricorda:

"..Quante santità hanno principio da un piccolo sacrificio .." Gesù

Da un sì detto a Dio, magari da un piccola cosa.

"..e quante creature, con l’avermi rifiutato un piccolo sacrificio, pensando che fossero cose da nulla, sono rimaste rachitiche nel bene, cretine nel comprenderlo, deboli nel percorrere la via che conduce al Cielo..." Gesù

Cretino, vuol dire che ha un'intelletto debole nel comprendere, è sinonimo di stupido. Una persona colpevolmente tarda nel capire le cose. Facciamo attenzione a non dare del cretino ad una persona, questa è una constatazione di fatto che Gesù fa. Questa è la sfida e la responsabilità della nostra libertà, fallire significa esporsi a questa conseguenza:

"..quando chiedo alla creatura un piccolo sacrificio per il suo bene ed essa, ingrata, me lo rifiuta, non voglio più fidarmi di lei, smetto i miei disegni di elevarla a cose grandi e la lascio come creatura obliata che nessuno l’addita né di opere grandi, né di eroismo, né per Dio, né per sé, né per i popoli..." Gesù

Tutto il contrario di ciò che è successo con Abramo. La cosa più sconvolgente della vita di Abramo, e questo è un grande ammaestramento per tutti e guai a noi a chi si mette a polemizzare con l'Altissimo, quello che Dio chiede ad Abramo è una cosa allucinante: nella terra di Caanan c'erano le popolazioni pagane e religioni idolatriche che facevano i sacrifici umani agli dei (che in realtà erano diavoli). E sembra che Dio chieda ad Abramo di fare un sacrificio umano quando prima gli aveva detto il contrario. Gli aveva chiesto il sacrificio unico, promesso da Dio che è stato ottenuto dalla promessa da Dio. L'episodio del Sacrifico di Isacco ha ispirato un sacco di persone anche non credenti, è un'episodio che ha polarizzato l'attenzione di un sacco di persone, è rimasto alla storia. Abramo è arrivato a quella prova e a superarla alla grande; chi è che non rimane innamorato al Sacrificio di Isacco del Caravaggio? Un cuore spezzato ma pronto al sacrificio del sacrificio. Gesù lo definisce primo riparatore a cui affidava lo scettro del futuro Messia.

Per vivere nella dv dobbiamo avere le stesse disposizioni di Abramo. Nostro Signore non si è preso Isacco, ma ad Abramo glielo ha chiesto. Non se l'è preso ma glielo ha chiesto. Ed Abramo ha risposto di sì. Il nostro cuore sa - non dobbiamo dirlo a nessuno o scriverlo in qualche chat - soltanto Dio le deve conoscere: sono capace di mettermi davanti al Signore, nel silenzio della preghiera - non lo sa nessuno - e dirgli in verità: Signore mio, da me tu puoi prenderti da me qualsiasi cosa, tu non troverai un no con l'aiuto della tua grazie e a scendere a cose molto concrete. Siamo pronti a prenderci la malattia più temuta? (mamma mia che paura ho)... o se mi togliessi questa persona cara...siamo pronti nel cuore? Non significa che Dio ti prenderà tutto, Dio non si diverte a toglierci qualcosa, non è questo il punto fondamentale. Dio vuole ricolmarci di beni, grazie e gloria in Cielo però per fare questo ha bisogno delle nostre libere offerte. Cosa scrive la lettera degli Ebrei commentando il sacrificio di Isacco? Abramo non aveva nessun dubbio che Dio avesse il potere di resuscitarlo dai morti, se Dio mi chiede qualcosa non può essere per il mio male, è assurda, allucinante ecc... ma non può essere per il mio male. Questo è quello che ci muove ad offrirci a Dio completamente. E questo è quello che guarda Dio. E' impossibile che il Signore mi faccia soffrire senza senso, questo non è possibile.

Un conto è crederci a livello teorico, bisogna dimostrare che tu ci creda. Cosa sono le prove d'esame? Sono la dimostrazione che io padroneggio la materia. Sono dimostrazioni verso il Signore, Dio sa bene come reagiremo alla prova ma la prova, passare per un fatto, non può rimanere tutto nel pensiero. La superi se hai la fede - Abramo aveva una fede che spostava i continenti - Dio c'è, Dio è Buono, Dio mi conduce, non può volere il mio male, non mi può chiedere nulla che sia per la mia rovina e qualsiasi cosa mi chiederà gliela darò.

Lettera agli Ebrei capitolo 11 (8-19) dove si parla di Abramo

"...8Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. 9Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 10Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso. 11Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva promesso. 12Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare. 13Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi, ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sulla terra. 14Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria. 15Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato infatti per loro una città. 17Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, 18del quale era stato detto: Mediante Isacco avrai una tua discendenza. 19Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti: per questo lo riebbe anche come simbolo....." lettera agli Ebrei

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento