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domenica 1 agosto 2021

L'agonia e le pene inenarrabili della Divina Volontà

Drammatiche confidenze di Gesù circa le pene "inenarrabili" e inconcepibili ad umana natura sofferte dalla Divina Volontà. Essa agonizza incessantemente per il fatto di trovarsi irreversibilmente legata alle creature che incessantemente la respingono a loro rovina. E proprio coloro che più dovrebbero conoscerla e amarla, oltre a farla agonizzare, la mettono in stato di totale letargo, spolverizzandone ogni possibilità di azione. I modi con cui la Divina Volontà cerca di scuoterci dalla nostra ingratitudine e torpore. Libro di cielo volume 20, 19 Novembre 1926, 16 Dicembre 2020

19 Novembre 1926 Come la Volontà Divina sta agonizzante in mezzo alle creature e vuole uscire da questo stato

Considerazioni a tratti drammatiche di Gesù. Ci parla delle pene della sua volontà divina, cosa che a noi può sembrare strana: come può soffrire?

Il mio sempre amabile Gesù, tirandomi nella sua adorabile Volontà, mi ha fatto vedere e sentire le condizioni dolorose in cui Lo mette l’ingratitudine delle creature e, sospirando di dolore, mi ha detto: “Figlia mia, le pene della mia Volontà Divina, sono inenarrabili ed inconcepibili all’umana natura....." Gesù

Non esiste essere umano che possa farsi una rappresentazione adeguata delle pene che soffre la dv.

"...E’ tanto dolorosa quest’agonia della mia Volontà, che la mia Umanità, che la volle soffrire nell’orto del Getsemani giunse a chiedere aiuto agli stessi miei Apostoli e neppure l’ottenni e fu tanto lo spasimo, che sudai vivo sangue e, sentendomi soccombere sotto il peso enorme d’una agonia così lunga e tremenda della mia Volontà Divina, invocai il mio Padre Celeste che mi aiutasse dicendogli: Padre se è possibile passi da me questo calice. Per tutte le altre pene della mia Passione per quanto atroci, non dissi mai: “se è possibile passi questa pena, anzi sulla croce gridai ‘sitio’, ho sete di pene. Invece in questa pena dell’agonia della Volontà Suprema sentii tutto il peso d’una agonia sì lunga, tutto lo strazio d’una Volontà Divina che agonizza, che spasima nelle umane generazioni..." Gesù

Gesù non ha paura della sofferenza per la nostra salvezza, però queste pene non si possono sopportare. Il motivo, non ce lo possiamo rappresentare adeguatamente, la dv è presente dovunque e dappertutto. Pensiamo alla vita di una persona che pecca all'impazzata, non fa altro che fare male su male; non è che Dio che sta dall'altra parte dell'Universo e guarda lo spettacolo sui binocoli. Non è così, la dv è dentro la vita, l'anima, ogni cellula ecc... che vive in questo modo e vi sta dentro con quella capacità divina di vedere l'orrore che tutto il male di quella persona produce, di quanti danni farà, ecc... e non ci può fare nulla (secondo il nostro modo di pensare, fermo restano l'Onnipptenza divina) ma dal momento che Dio non forza la Volontà umana o la alletta o l'attrae o usa i metodi severi tipo...

"...Sicché la mia Volontà, stanca d’una agonia di secoli, vuole perciò uscire e preparare due modi: il modo trionfante che sono le sue conoscenze, i suoi prodigi e tutto il bene che porterà il regno del Fiat Supremo ed il modo di giustizia per chi non la vuole conoscere trionfante, quindi spetta alle creature scegliere il modo come la vogliono ricevere” Gesù

Dà anche una lettura a tutte quante le vicissitudini umane:

"...La mia Volontà si dibatte nella creatura sotto l’incubo d’una agonia sì straziante ed i suoi dibattiti sono i rimorsi di coscienza, le disillusioni, i rovesci, le croci, la stanchezza della vita e tutto ciò che può dare molestia alle povere creature, perché è giusto che, avendo loro una Volontà Divina in croce e sempre sotto il rantolo dell’agonia, Essa coi suoi dibattiti li richiama, non può fare diversamente perché non ha dominio e spera che entrando in loro stessi, nel vedere l’infelicità che porta loro la cattiva volontà, possano dare un po’ di respiro e di tregua alla sua spasimante agonia..." Gesù

"...Ora il Fiat Supremo vuole uscire, è stanco ed a qualunque costo vuole uscire da quest’agonia così prolungata e se tu senti i flagelli, le città crollate, le distruzioni, non sono altro che i forti dibattiti della sua agonia, perché non potendone più, vuol far sentire all’umana famiglia, il suo stato doloroso..." Gesù

Gli scritti di Luisa hanno una traduzione che causa una lieve difficoltà, dibattito noi pensiamo ad un dibattito politico o verbale. Il dibattimento è quando si dibatte. Ma qua non è una parola traducibile in italiano, la volontà che si dibatte in questa sofferenza di vedere la creatura camminare lontana da lei verso il suicidio assoluto. Impedendole di svolgere la sua vita in loro e quindi impendedole di dare la luce e altro.

"...Essa coi suoi dibattiti li richiama, non può fare diversamente perché non ha dominio e spera che entrando in loro stessi, nel vedere l’infelicità che porta loro la cattiva volontà, possano dare un po’ di respiro e di tregua alla sua spasimante agonia.." Gesù

Secondo il don, se una persona iniziasse a farsi le domande profonde (perchè sono infelice, da dove viene la mia infelicità, quello che tutti cercano e quasi nessuno trova)...non si può eludere la domanda delle domande e vivere in uno stato semi vegetativo non prendendo in mano la vita, le scelte di vita e gli orizzonti di vita. Non c'è nessuno che possa farlo al posto di un'altro. Non ci stanno direttori spirituali, vescovi, Papi, leader politici ecc... le grandi risposte alle grandi domande noi dobbiamo trovarle dentro il nostro cuore perchè quando poi arrivano le grandi prove della vita, se le risposte non le hai trovate, tu soccombi. Gesù spiega anche che gli esseri umani quando vedono le croci ecc... si abbattono, si intrisiscono e si lamentano: mi è successa questa disgrazia, mi è successa questa cosa, ecc...e adesso come facciamo? Gesù dà una luce: la Dv si dibatte nella creatura e cerca di portare la creatura a pensare: falla finita, smettila di campare in questo modo. Sei tu la causa della tua infelicità, ti vai a costruire l'inferno con le tue stesse mani giorno per giorno. Sei tu a farlo, non sono altri. La vuoi smettere? A volte lo fa con le buone, altre volte con altri mezzi: rimorsi di coscienza, (il don parla da sacerdote): guardi padre, io non vengo a Messa alla domenica ma prego; perchè mi sta dicendo questo? Perchè il don è un prete e quindi è un rappresentante di Dio e siccome la coscienza gli rimorde perchè loro sanno che devono andare a Messa ed è un comandamento e vedono il don e tacinano la coscienza giustificandosi dal sacerdote. Certo è un rappresentante di Dio ma è sempre un povero uomo, quel rimorso di coscienza se lo devono vedere di fronte all'Altissimo. La persona non deve giustificarsi davanti al sacerdote, al termine della vita dovremo rendere conto a Dio e non al prete di cosa avremo fatto, mettiti davanti a Dio e chiediti: perchè non vai a Messa alla domenica? Mettiti nei panni di Nostro Signore e chiediti: se sentissi quello che dici, cosa ti direbbe? Va bene amico mio, c'erano delle grandissimi motivazioni fa niente? Che ti deve dire il parroco? La coscienza continuerà a rimordere? E' la voce della dv che ti sta richiamando e noi non dobbiamo tacitarla ma ascoltarla e farla.

Le grandi disillusioni: pensavo che quello fosse mio amico, pensavo che il datore di lavoro mi avrebbe fatto il contratto a tempi identerminato ecc... o le cose più gravi: sembrava una bravissima persona, mi sono sposato con essa ma poi si è rivelata una persona che mi ha deluso ecc... le disillusioni della vita. La Sacra Scrittura dice con il profeta Geremia (17)

"...5 «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo, che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore. 6 Egli sarà come un tamerisco nella steppa, quando viene il bene non lo vede; dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. 7 Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia....."

Non è che Dio ti sta lanciando le maledizioni, ma ti sta dicendo che se tu poni nella carne il tuo sostegno, ma di chi ti vai a fidare? Gli altri esseri umani sono fragili, bisognosi e piccoli come te... non è che sono cattivi, sono deboli e fragili come te, anche loro hanno bisogno di essere aiutati. Sarà una vita brutta, piena di guai, non perchè il Signore ti maledice, perchè sicuramente le creature ti deluderanno e perfino un Santo o una Santa hanno i loro momenti di fragilità perchè non sono il PadreEterno.

I rovesci: i momenti dolorosi, rovesci di fortuna, il don ha conosciuto gente che era benestante e che adesso non arriva alla fine del mese, è la dv che ti sta parlando dice Gesù.

Le Croci: la malattie X,Y, Z è la dv che ti sta parlando e ti sta dicendo: aprimi le porte del cuore

La Stanchezza della vita: Quando uno dice che non ce la fa più, la vita è brutta ma se apri il cuore a Dio e a alla sua Volontà vedrai come diventa bella. Anche se da un punto di vista apparente che hai o che succedono, ma la vita non è bella a seconda delle cose che hai. Gesù Cristo, la Madonna e san Giuseppe non avevano nulla, Gesù è nato dentro una stalla...quando Gesù, Giuseppe e Maria sono andati profughi in Egitto, cosa avevano? Certo che poi san Giuseppe si è messo a lavorare, ma non è che arrivi in terra straniera e il giorno dopo inizi a fare il falegname. Ma erano felici o no?

"...e tutto ciò che può dare molestia alle povere creature..": Tutto quello che noi fuggiamo, i fastidi ed inconvenienti sono tutte parole di Dio con cui ci parla continuamente al nostro cuore: figlio mio lascia, falla finita, non continuare a fare le cose di testa tua perchè ti troverai sempre peggio. Non cambia nulla alla dv se stiamo con Lei o no, cambia a noi.

La dv vuole svolgere la sua vita in noi per il nostro bene e poi Gesù dice:

"..Che disordine, figlia mia, nella società, perché non regna la mia Volontà! Le loro anime sono come un’abitazione senza ordine, dove tutto è sotto sopra, la puzza è tanto orribile, più che cadavere putrefatto e la mia Volontà, con la sua immensità che non le dà la possibilità di ritirarsi neppure da un palpito di creatura, agonizza in mezzo a tanti mali..." Gesù

Queste cose sono state scritte nel 1926....da allora le cose sono peggiorate. La fede non si sa più dove stia di casa e stiamo correndo verso il baratro. Siamo mai entrati in una casa fetida che puzza? Il don ha avuto questa esperienza più di una volta. Una volta creata una creatura è abitata dalla dv che le consente di muoversi, vivere ed esistere, se la dv si ritirasse da me o te cadremmo nel nulla da dove siamo venuti.

"..E questo avviene nell’ordine generale di tutti, nell’ordine particolare succede ancora di più: nei religiosi, nei cleri, in chi si dice cattolico, la mia Volontà non solo agonizza, ma è tenuta in stato di letargo come se non avesse vita. Oh com’è più dura! Perché nell’agonia almeno mi dibatto, ho uno sfogo, faccio sentire che esisto in loro, sebbene agonizzante, ma nello stato di letargo c’è la totale immobilità, lo stato di morte continuo e perciò si vedono solo le apparenze, le vesti di vita religiosa, perché siccome hanno la mia Volontà in letargo e, il loro interno sta assopito, come se la luce, il bene non fosse per loro e se fanno qualcosa all’esterno, è vuoto di vita Divina e si risolve in fumo di vana gloria, di stima propria e di piacere alle altre creature ed io ed il mio Supremo Volere usciamo dal loro operato. Figlia mia, che affronto!.." Gesù

In coloro che dovrebbe fulgere, splendere ed essere percepibile e moltiplicare le opere sante e che chiunque le incontra resti stupito...un prete dovrebbe essere ancora più santo ecc..ma dove si vedono queste cose? Qualcosa c'è in giro ma non è la maggioranza purtroppo. Qua è peggio dei pagani. E ce l'ha con noi Gesù e io mi devo chiedere: la faccio dormire la dv? Se la faccio dormire o agonizzare allora Nostro Signore farà due cose: - è vero che quando una persona respinge la dv fino alla fine c'è la Dannazione ma il Signore fino alla fine non si rassegna -

Ci sono due modi: "... il modo trionfante che sono le sue conoscenze, i suoi prodigi e tutto il bene che porterà il regno del Fiat Supremo..." Gesù o il modo di giustizia (tutte le cose che abbiamo visto: flagelli, città crollate, distruzioni, ecc... nel grande o le avversità nel piccolo). Croci, disillusioni, contrarietà, stanchezze, rimorsi di coscienza, ecc...

Se il modo buono fallisce e il modo cattivo pure che cosa ci resta? Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato (modo bello), vi abbiamo intonato un lamento e non avete pianto (modo severo). Che altro dovevo fare? Cosa avrebbe dovuto fare il Signore che non ha fatto? Speriamo che non facciamo agonizzare e vivere la dv in letargo. Facciamola operare in noi per portare in noi ed intorno a noi tutti i prodigi di cui è capace.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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