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mercoledì 17 marzo 2021

Prendere tutte le cose come dono della Divina Volontà

Straordinaria lezione di Gesù che spiega come tutte le cose create siano portatrici della Divina Volontà e come bisogna imparare a prenderle (tutte) come dono della Divina Volontà. Bellissimi esempi fatti da Gesù al riguardo. Bellissima similitudine da lui usata per far comprendere l'umana incorrispondenza e ingratitudine. Libro di cielo volume 18, 10 Gennaio 1926, 10 Luglio 2020

10 Gennaio 1926 La via ed il lavorio che fa la Divina Volontà in tutte le cose create per giungere alla creatura, affinché questa metta l’ultimo punto del suo compimento

Oggi il Signore ci ha sorpreso utilizzando la metafora dell'attore che prepara le scene per il pubblico e quella dello spettacolo della Creazione, scene che nessuno dei più abili artisti e sceneggiatori potrebbero porre in essere.

"..Tale è la mia Volontà, che come abile attore prepara le scene più belle per divertire l’uomo nel teatro di tutta la Creazione, non per ricevere ma per dare: prepara le scene di luce, delle più fulgide; le scene di fioritura e di bellezze, le più smaglianti; le scene di fortezza nel rumoreggiare del tuono, nello scoppio della folgore, nell’incalzare delle onde e perfino sull’altezza dei monti più alti; le scene più commoventi di bambino che piange, che trema e intirizzisce di freddo; scene dolorose di sangue e tragiche e perfino di morte nella mia Passione; nessun attore, per quanto abile, può superarmi nella varietà delle mie scene amorose..." Gesù

La nostra intelligenza non dovrebbe faticare quando vede un capolavoro, quando guardiamo qualche bel capolavoro ci domandiamo (o il don la domanda se l'è fatta) quanto lavoro c'è dietro. Il senso della meditazione e il messaggio di questo brano: sta attento ed impara a vedere la mia Volontà dovunque e a vedere il suo continuo atto d'amore.

Se noi apriamo il Primo Capitolo e secondo capitolo della genesi dove viene dettagliata meglio l'opera della Creazione con l'Uomo e della Donna. Sia fatta o Fiat il verbo è lo stesso. E' uno spettacolo in termini essenziali, c'è scritto il capolavoro che Dio ha fatto nella Creazione, i ruoli, i generi che Dio ha creato e che ha assegnato ad ognuno.

"..La mia Volontà fa la sua via nel germe e fa che la terra lo riceva, dandole virtù di farlo germogliare, di moltiplicarsi; fa il suo lavorio col chiamare l’acqua per innaffiarlo, il sole per fecondarlo, il vento per purificarlo, il freddo per far mettere la radice, il caldo per svilupparlo e farlo giungere a giusta maturazione; poi dà virtù alle macchine per tagliarlo, per trebbiarlo, per macinarlo e così potergli dare sostanza di pane e, chiamando il fuoco per cuocerlo, lo porge alla bocca della creatura, affinché ne mangi e conservi la sua vita..." Gesù

E poi:

"..Chi prende quel pane e lo mangia come portatore del Divin Volere in esso e come mangia il pane, mangia il mio Volere in esso per accrescere le forze del corpo e dell’anima, per compiere in tutto la Divina Volontà..." Gesù

Tante volte il don ha cercato di fare un processo analogo per ricordare a sè stesso e per condividere queste verità: il seme e la terra vengono dalla Volontà di Dio, la virtù che ha la terra di far germogliare il seme viene dalla Volontà di Dio, - Dio benedice la Terra perchè si moltiplichino i frutti nella Genesi - , l'acqua, il sole, freddo, caldo, vento ecc.. in tutti questi fenomeni scorre la divina volontà, sono stati tutti quanti creati da Dio. Le lodi della domenica mattina (canto di Daniele...luci e tenebre benedite il Signore...). La trebbiatrice l'abbiamo fatta noi, è vero, ma l'essere umano viene dalla Volontà di Dio e secondo puoi lavorare perchè la divina volontà ti mantiene nell'essere, terzo perchè il cervello e i muscoli funzionano perchè supportati dalla dv, quarto perchè la materia della trebbiatrice è fatta dalla dv e il fuoco con cui si cuoce viene dalla dv. In un pezzo di pane ho un'autotreno di atti nella dv. Vivere nella dv vuol dire questo: mettere l'ultimo punto al lavoro della dv.

"...così in tutte le altre cose create che servono all’uomo, la mia Volontà fa la sua via nel mare e lavora nella moltiplicazione dei pesci;.." Gesù

Chi l'ha fatto il mare? Dove in molti hanno la possibilità di rallegraci. Chi ha creato i pesci? Chi moltiplica i pesci? Gli animali? Chi controlla tutto l'Universo e chi è che sta attento che ognuno riceva i frutti delle sue raccolte (aria, luce ecc...)? La Dv. Ma chi vive tutto questo in atto ininterrotto di stare ricevendo infinti atti di amore dalla dv? Quando respiriamo, tutta quella montagna di atomi che prendi sono atti della dv. E Gesù dice:

"... Se non fosse per la mia Volontà.... tutte le cose resterebbero paralizzate e come tante pitture dipinte in cui non c’è la vita delle cose che rappresentano; sicché, povera creatura, se la mia Volontà si ritirasse dal fare la sua via in tutte le cose create, tutte resterebbero come pitture dipinte, senza più produrre il bene che ciascuna cosa contiene verso l’uomo;..." Gesù

Che differenza c'è tra un quadro e la scena reale? Il quadro è morto, la scena viva è un'altra cosa. Questo significa che "...perciò posso dire che non sono le cose create che lo servono, ma la mia Volontà velata, nascosta, che si fa servitore dell’uomo.." nel Sole che splende la dv ti sta facendo un regalo. Nel pane che mangi la dv ti sta facendo un regalo ecc... e dunque: stando così le cose, ma non è sacrosanto e giusto dovere che noi impariamo a guardare in tutte le cose la dv, riconoscerla, farla e ricambiarla e il servizio a Colei che ci serve anche nelle più piccole cose e moltiplicare i nostri grazie all'infinito? Se facessimo questo Gesù si sentirebbe ripagato del suo lavorio. E poi c'è l'ìmmagine dell'attore:

"..Succede alla mia Volontà come ad un attore, il quale deve esporre la sua scena al pubblico. Poveretto! quanti lavori nascosti, quante veglie, quanti preparativi, quanta arte nei suoi stessi moti non prepara per atteggiarsi, ora a far sorridere il pubblico, ora a farlo piangere! In tutto questo lavorio l’attore non fa festa, anzi suda, stenta e fatica; quando il tutto sembra preparato, si prepara a chiamare il pubblico a vedere la sua scena e quanta più gente vede, più si sente spuntare nel cuore la gioia, chissà potrà fare una bella festa, ma il vero compimento della sua festa è quando, terminata la scena si sente scorrere a mani piene i soldi d’oro e d’argento nelle sue mani, come approvazione e trionfo della sua scena. Ma se invece dopo tanti preparativi, imbandisce, suona e risuona trombette e nessuno si presenta, o si presenta poca gente che ai primi atti della scena lo lascia solo, poveretto, come soffre e la speranza della sua festa si cambia in lutto. Chi è stato che ha amareggiato tanto quel povero attore tanto abile e buono nel dare le sue scene?.." Gesù

Che umiliazione sarebbe quella di ritrovarsi senza pubblico? Immaginiamo la fatica di queste persone, come fanno a mettersi in testa tutti i copioni? Il don ha visto realizzare una volta un cortometraggio amatoriale (5 minuti) e per far ciò queste persone sono rimaste una giornata intera a lavorare. E' vero che erano tutti dilettanti, però per farlo bene sono stati a lavorare una giornata intera. Quanto lavoro ha fatto Nostro Signore per noi? E purtroppo nessuno lo ringrazia.

"..Ah! la gente ingrata che non ha voluto essere neppure spettatrice delle scene di quel povero attore. Tale è la mia Volontà, che come abile attore prepara le scene più belle per divertire l’uomo nel teatro di tutta la Creazione, non per ricevere ma per dare: prepara le scene di luce, delle più fulgide; le scene di fioritura e di bellezze, le più smaglianti; le scene di fortezza nel rumoreggiare del tuono, nello scoppio della folgore, nell’incalzare delle onde e perfino sull’altezza dei monti più alti; le scene più commoventi di bambino che piange, che trema e intirizzisce di freddo; scene dolorose di sangue e tragiche e perfino di morte nella mia Passione; nessun attore, per quanto abile, può superarmi nella varietà delle mie scene amorose..." Gesù

Se lo spettacolo meraviglio di questo mondo (anche se abbiamo deturpato parecchio) cosa ci sarà in Paradiso? Dio vuole che noi ci divertiamo. Dio vuole anche la mortificazione, la croce ecc... ma Dio non li vuole di per sè stessi, leviamocelo dalla testa; la croce e sacrificio sono diventati strumento di conseguenza per eliminare il male. Ma se questo non ci fosse stato, ci saremmo divertiti dal mattino alla sera; adesso, nell'attuale regime post- peccato originale non ci si può divertire dal mattino alla sera, quelli che vorrebbero fare questo (anche nel male che fanno) ma in qualche modo fanno un'eco (anche se non lo sanno) di quello che sarebbe stata la nostra vita e Dio per sè stesso vuole il nostro divertimento, vuole dare ricevere un grande Grazie e ricambio d'amore. Meditare su queste cose sia molto importante. Molt o santificante e molto santificante. Il don crede che come auto psicoterapia cominciare a farsi attenti a vari Ti Amo; il don pensa che produrrebbe enormi benefici nei cuori di tanti fratelli e sorelle che si autoescludono dalla bellezza inesauribile che deriva dal godersi per tutto ciò che Dio ha fatto per noi.

"..Ma, ahimè! quanti non guardano la mia Volontà in tutte queste scene e non prendono la sostanza del frutto che vi è in esse e ricambiano in lutto le feste che la mia Volontà si preparava nella Creazione e nella Redenzione, perciò figlia mia, non ti far sfuggire nulla, prendi tutte le cose come dono che ti fa la mia Volontà, siano piccole o grandi, naturali e soprannaturali, amare o dolci, fa’ che tutte entrino in te come doni e compimento della mia Volontà.” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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