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sabato 6 marzo 2021

I gemiti dello Spirito Santo nei sacramenti

Commovente lamento di Gesù sulle pessime modalità con cui i sette sacramenti vengono da molti ricevuti e amministrati. Richiesta di Gesù di associarsi nella Divina Volontà a questi suoi immensi dolori dandogli almeno un piccolo ricambio di amore per tutto ciò che ha fatto e soffre. Libro di cielo volume 18, 5 Novembre 1925, 30 Giugno 2020

5 Novembre 1925 I gemiti dello Spirito Santo nei Sacramenti. Ricambio d’amore dell’anima

Brano più toccante e drammatico degli scritti di Cielo (a parare del don). Sono cose a cui oggi si pensa pochissimo, e stiamo parlando nel 1925 in un contesto ecclesiale vivo e florido. Il don pensa a cosa farebbe scrivere Gesù oggi con quello che si vede oggi. Un passo assai doloroso che però dobbiamo meditare ed è un'ottima sintesi di teologia sacramentale. In forma molto sintetica dà una perfetta cognizione di tutti gli effetti principali di ogni sacramento e anche dei problemi grossi che avvengono sia nella loro amministrazione e ricezione.

I sacramenti sono un'atto importantissimo della divina volontà, possiamo tranquillamente pensare che la dv oltre che ad istituire i sacramenti ne faccia uno sfoggio straordiario. Non fanno altro che trasmettere tutte le grazie che Gesù ci ha procurato e la sua Vita (tramite l'Eucarestia) a noi. Qua Gesù chiede a Luisa e alle anime che vogliono vivere nella dv di unirsi ai dolori di Gesù. Prima di soffrire con Gesù per gli sfregi continui che subiscono che sono compiute quando vengono amministrati; possiamo almeno stare attenti di non metterci il carico da 11. Se, quando ci ritroveremo davanti al Signore, Lui ci dirà: ho pianto in quell'occasione a causa tua e di come hai ricevuto/dato quel sacramento. Se dovessimo trovarci in noi qualcosa che non è andato, piangiamo (lacrime sante) e poi dopo cerchiamo di non offenderlo di più.

Battesimo: oggi c'è la moda poco diffusa di non portare i bambini a battezzare o quella generalizzata di differire il tempo del battesimo di mesi con motivazioni veramente piccole. Il padrino non può, la madrina non può, non ho trovato il ristorante ecc... Noi non ci possiamo fare nulla direttamente ma chi fa i figli, anche essere un pochino insistenti. Ci sono alcune disposizioni dall'alto e dal basso c'è chi amplifica queste disposizioni.

Cresima: "...Ahi quanti sospiri amari! Mentre con la cresima gli ridono il coraggio, gli restituisco le forze perdute rendendolo invincibile di fronte a tutti i nemici, alle sue passioni, viene ammesso nelle file delle milizie del suo Creatore affinché militi per l’acquisto della patria celeste, lo Spirito Santo gli ridona il suo bacio amoroso, gli prodiga mille carezze e si esibisce per compagno della sua carriera, ma molte volte si sente restituire il bacio del traditore, disprezzare le sue carezze e fuggire dalla sua compagnia..." Gesù

Chi arriva alla cresima, spesso la cresima è il Sacramento dell'addio (sarcasmo che fa male) e nella grande maggioranza dei casi, c'è molto da consolare lo Spirito Santo. Tutte queste perle che il Cielo dà e dagli uomini calci in faccia. Dopo il sacramento della penitenza che secondo il don per molti sta in mezzo alla strada.

"...Ma non ti fermare, vola ancora e sentirai i gemiti angosciosi dello Spirito Santo nel sacramento della penitenza. Quanta ingratitudine, quanti abusi e profanazioni da parte di chi lo amministra e da parte di chi lo riceve, in questo sacramento il mio sangue si mette in atto sopra il peccatore pentito per scendere sull’anima sua per lavarlo, per abbellirlo, sanarlo e fortificarlo, per restituirgli la grazia perduta, per mettergli nelle mani le chiavi del Cielo che il peccato gli aveva strappato, per suggellare sulla sua fronte il bacio pacifico del perdono. Ma, ahi quanti gemiti strazianti nel vedere avvicinarsi le anime a questo sacramento di penitenza senza dolore, per abitudine, quasi per uno sfogo del cuore umano! Altri, orribile a dirsi, invece d’andare a trovare la vita dell’anima, della grazia, vanno a trovare la morte, a sfogare le loro passioni. Sicché il sacramento si riduce ad una burla, una buona chiacchierata ed il mio sangue, invece di scendere come lavacro, scende come fuoco che li sterilisce maggiormente. Sicché in ogni confessione il nostro amore piange inconsolabilmente e singhiozzando ripete: Ingratitudine umana, quanto sei grande, dovunque cerchi d’offendermi e mentre ti offro la vita tu cambi in morte la stessa vita che ti offro.." Gesù

Quando va bene le anime si avvicinano senza dolore, quante volte una persona che vuole confessarsi si sfoga? Quella non è la confessione, quello è uno sfogo. Il prete si chiede: ma da che cosa l'assolvo? Se Gesù ne parla del 1925 possiamo immaginare oggi. Facciamo attenzione, che il sacramento della penitenza è il sangue di Cristo che si riversa su di noi.

Sacramento dell'Eucarestia. Molte anime siano state affrante da dolori di molti tipi (assenza, disposizioni di ricezione ecc...), il don pensa che tutto ciò abbia lasciato tanto dolore in tanti cuori. E cosa ne avrà pensato Gesù?

Pensiamo all'Ordine Sacro, purtroppo si constata comportamenti (cose oggettive, non giudichiamo le persone) e in un consacrato non si dovrebbero vedere. E spesso un consacrato che non si rende conto della dignità straordinaria ricevuta da Dio e a nessun fedele laico è consentito trattare un sacerdote dimenticando il suo carattere divino che è una cosa che prescinde dalla persona. Che un sacerdote l'abbia smarrito e magari sia lui stesso a generare certe modalità non consone, questo non significa che un laico debba seguirlo anzi il fedele può aiutare il sacerdote a riscoprire la sua dignità che lui stesso ha dimenticato di avere.

Come stanno ridotte le poche famiglie rimaste e quanti pianti si farà Gesù?

"... Il Matrimonio fu elevato da Me come sacramento per mettervi in esso un vincolo sacro, il simbolo della Trinità Sacrosanta, l’amore divino che Essa racchiude, sicché l’amore che dovrebbe regnare nel padre, nella madre e nei figli, la concordia, la pace, avrebbe dovuto simboleggiare la Famiglia Celeste. Onde avrei dovuto avere sulla terra tante altre famiglie simili alla Famiglia del Creatore, destinate a popolare la terra come altrettanti angeli terrestri, da ricondurli a popolare le regioni Celesti. Ma, ahi! quanti gemiti nel vedere formare nel matrimonio famiglie di peccato, che simboleggiano l’inferno con la discordia, col disamore, coll’odio, che popolano la terra come tanti angeli ribelli che serviranno a popolare l’inferno..." Gesù

Ci sono fatti drammatici di cronaca, quelle sono le punte estreme come un'iceberg, ma molte famiglie non vivono un clima sereno, divino, piccoli paradisi sulla terra.

Poi c'è l'Olio Santo... "...Questo sacramento contiene la virtù di mettere in salvo a qualunque costo il peccatore morente, è la conferma della santità ai buoni e ai santi, è l’ultimo vincolo che mette, con la sua unzione, tra la creatura e Dio, è il suggello del Cielo che imprime nell’anima redenta, è l’infusione dei meriti del Redentore per arricchirla, purificarla e abbellirla, è l’ultima pennellata che dà lo Spirito Santo per disporla a partire dalla terra per farla comparire innanzi al suo Creatore. Insomma, coll’estrema unzione è l’ultimo sfoggio del nostro amore e l’ultima rivestitura dell’anima, è l’assettamento di tutte le opere buone, perciò agisce in modo sorprendente nei vivi alla grazia; con l’estrema unzione l’anima viene coperta come da una rugiada celeste che le smorza, come in un solo fiato le passioni, l’attaccamento alla terra e a tutto ciò che non appartiene al Cielo. Ma ahimè! quanti gemiti, quante lacrime amare, quante indisposizioni, quante trascuratezze, quante perdite di anime, quante poche santità trova da confermare, quante scarse opere buone da riordinare e rassettare. Oh! se si potesse sentire da tutti i nostri gemiti, il nostro pianto sul letto del morente nell’atto di amministrare il sacramento dell’estrema unzione, tutti piangerebbero di dolore; non vuoi tu dunque darci il tuo ricambio d’amore per ogni volta che viene amministrato questo sacramento, che è l’ultimo sfoggio del nostro amore verso la creatura?.." Gesù

L'esperienza pastorale del don gli dice che la stragrande maggioranza dei battezzati muoiono senza sacramenti a causa loro e dei loro familiari. Viviamo oggi la realtà drammatica che in Italia la stragrande maggioranza delle persone sono battezzate, ma quanti vivono da cristiani? I credenti non praticanti...ma sono credenti? Forse sarebbe meglio chiamarli battezzati non praticanti e poi ci stanno i praticanti non credenti, che praticano in questi modi malsani. Ringraziamo il Signore della presenza di anime buone e fedeli che non sprecano le grazie sacramentali, preghiamo che queste anime si moltiplichino e facciano compagnia con Gesù piangendo con Lui.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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