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mercoledì 10 febbraio 2021

Il punto di equilibrio

Stupenda lezione di Gesù sull'equilibrio. La Divina Volontà è l'equilibrio anzitutto degli stessi divini attributi, come Gesù spiega. La Divina Volontà porta necessariamente l'equilibrio nelle anime in cui vive. Un'anima non equilibrata o, peggio, squilibrata è assai lontana dal vivere nel Divin Volere. Vari esempi concreti. Libro di cielo volume 17, 11 Giugno 1925, 8 Giugno 2020

11 Giugno 1925 Il male di non fare la Divina Volontà è irreparabile. Come la Divina Volontà è l’equilibrio degli attributi di Dio, così dovrebbe essere l’equilibrio degli attributi dell’uomo

Importante meditazione su un punto fondamentale della vita cristiana, interiore e il don oserebbe dire anche umana che è la necessaria presenza di equilibrio. A livello di esperienza vissuta il don può affermare che la mancanza di equilibrio - anime squilibrate, constatazione oggettiva - che produce effetti negativi.

"..Ecco perché in tante opere, forse anche buone, non si vede l’equilibrio, il regime, l’ordine, perché manca l’esecuzione della mia Volontà e perciò, invece di essere ammirate sono biasimate ed invece di gettare luce gettano tenebre..." Gesù

Problema molto diffuso perchè forse un male del nostro tempo. La Dv gioca un fattore decisivo nell'equilibrare tutti gli attributi di Dio:

"..Oltre a ciò, la mia Volontà è l’equilibrio dei miei attributi: Se la mia potenza non avesse questa Volontà Santa, si svolgerebbe in tirannia verso chi tanto mi offende, invece equilibrando la mia potenza, mi fa versare grazie dove dovrei versare furore e distruzione. La mia sapienza, se non fosse per la mia Volontà che le dà vita sempre nuova, non manifesterebbe tanta arte e maestria nelle opere nostre. La nostra bellezza sarebbe scolorita e senza attrattiva se non fosse sostenuta da questa Volontà eterna. La misericordia si convertirebbe in debolezza se non fosse equilibrata dalla mia Volontà; e così di tutto il resto dei nostri attributi..." Gesù

Dio è Onnipotente, Dio potrebbe sterminare chiunque gli si oppone, forzare e soggiogare se volesse senza nessuna possibilità di resistenza qualsiasi essere umano, angeli e diavoli. Perchè Dio non lo fa? Perchè la DV non fa degenerare la potenza in tirannia, l'essere potente, Onnipotente..ma quale cosa è opportuna fare senza eccedere nel troppo o nel poco? la Dv è il fattore equilibrante. Esempi di Gesù: convertire la Misericordia in debolezza, operazione che però viene fatta dagli uomini che travisando il retto ed equilibrato concetto di misericordia (che per essere tale presuppone alcune cose) e deve essere accompagnato con il concetto della Giustizia che è presente in Dio e non è escluso. Quando si travisa questo attributo si trasforma Dio in un bonaccione (tipo non importa che hai commesso un peccato mortale tu creatura - dialogo ipotetico tra Dio e l'anima - io ti perdono senza che tu nemmeno mi chieda scusa e ne sia pentito e non importa che tu lo rifaccia altre volte, alla fine ti porto in Paradiso). Non è il concetto della Divina Misericordia. Quando la Misericordia fallisce, il Signore usa altri sistemi per il nostro bene. La Misericordia è funzionale (se si può usare questo termine) alla nostra conversione, quello che Dio ha di mira nei nostri confronti è la salvezza dell'anima; tutto quello che Dio fa nei nostri confronti è questo, Dio mira a portarci in Paradiso. E anche la divina Misericordia non deve diventare un passaporto verso l'inferno. Ed ecco qua che Gesù passa ad evidenziare la necessità dell'equilibrio nell'operato dell'uomo: se noi entriamo nella dv inevitabilmente diventeremo più equilibrati nel pensare, nell'operare, nel parlare, nell'agire, per forza. L'equilibrio è la caratteristica della santità, della perfezione. La virtù è sempre il punto giusto tra il troppo e il troppo poco e trovarlo è difficile.

Esempi: molte volte la fortezza e il coraggio (virtù cardinale importantissima) sono espressioni di temerarietà (difetto che consiste nell'usare il coraggio per fare delle cose che non si dovrebbero fare scambiandole come buone) e di imprudenza. La prudenza è la regina di tutte quante le virtù, se non c'è la prudenza succedono guai, non significa viltà perchè è facile che la prudenza degeneri in viltà. Come faccio io ad essere capace a fare un buon discernimento? Qua influisce il tasso di sincera unione con la divina volontà che comporta l'esistenza di una vita interiore e capacità di riflettere con umiltà su noi stessi. Purtroppo l'umana volontà ci porta sempre a farci pensare di avere ragione, io qualsiasi cosa ho fatto ho sempre la giustificazione, o ho circostanze attenuanti o mi difendo ecc.... Tutte cose umanamente normali ma se ci sono si attesta che nell'anima la presenza della dv è scarsa o evanescente. Tante cose che noi vediamo tutti i santi giorni accadere nella società civile e nella Chiesa; il don assiste a manifestazioni squilibrate anche nel bene. Perchè se c'è un problema il modo in cui si affronta e lo si risolve dev'essere ben calibrato altrimenti se ne creano di ulteriori e più gravi. Di fronte ad un problema qualsiasi, una persona equilibrata si mette davanti al problema e dice: che cosa concretamente si può fare di fronte a questo problema in queste circostanze concrete che devo conoscere mantenendo l'ordine e l'equilibrio. Per risolvere questo problema devo risolverlo con mezzi leciti, esempio sperando che si comprende: il don ha sentito degli esperti che a quanto dicono nel Sud Italia c'è il problema delle mafie. A quel che dicono le origini remote delle mafie non fu poi così del tutto negativo perchè sorsero questi fenomeni come tampone come una sorta di operazione volta a sopperire le deficenze e le latitanze della società civile cioè se lo Stato è assente (discorso semplificato del don) e non c'è la polizia che fronteggi i delinquenti ci organizziamo noi e la creiamo noi la polizia così i delinquenti li fermiamo noi. Il problema è che si può fare una cosa del genere? No, partita con un fine buono è degenerata in un fine cattivo.

Un fine buono non giustifica qualsiasi mezzo per poterlo perseguire, Nicolò Macchiavelli quando nel Principe insegnava ai capi l'arte del buon governo nel quale insegnava che qualsiasi mezzo è lecito se il fine è buono ma la Chiesa non ha mai sottoscritto una cosa del genere. Un bene fatto male è disordine, e anzichè risolversi in un bene vero produrrà più danni che beni. Noi possiamo constatare se riflettiamo quanto l'inosservanza di questi basilari criteri stia causando e produca dei fenomeni degenerativi a tutti livelli che pur avendo un fine buono sono quasi sempre più grandi i danni che causano che quelli che non riescono risolverli. Il diavolo soffia e pompa su questo. Incredibilmente, dobbiamo sempre avere questa bussola: se usciamo dall'ordine e dall'equilibrio siamo sempre fuori dalla volontà di Dio.

"..Se tutto il bene viene dalla mia Volontà, senza di Essa sono beni apparenti, senza vita e forse anche velenosi, che avvelenano chi ne prende parte.” Gesù

Il don raccomanda a sè stesso per primo e nell'esame di coscienza queste cose devono esserci: pensiamo a tante vite interiore, ci sono persone che fanno consistere tutta la loro vita di preghiera in un'autotreno di preghiere vocali (rosario, coroncina della Misericordia, coroncina ecc....) passano 3 ore al giorno a fare preghiere. Una meglio dell'altra ma in un piano di vita equilibrato ci dev'essere il momento della pregheira vocale, meditazione, del silenzio ecc.. e non solo una cosa. Perchè stona. L'ordine è una forma di equilibrio sia interiore che esteriore. Chi ha ruoli educativi, se in una circostanza devi intervenire con mezzi calibrati - nè troppo blandamente nè troppo pensamente e magari non subito perchè un'intervento immediato produrrebbe danni ma magari mando qualche segnale. Tutto questo stile di vita sta agli antipodi del nostro stile di vita contemporaneo. Noi per vivere così, dobbiamo bandire le reazioni immediate, emotive, di impeto ed istintive o di pancia. Uno legge una cosa, non gli piace e di colpo parte subito il commento negativo. Se leggo una cosa 1) ci penso a quello che ho letto 2) mi chedo: dove sta scritto che devo commentare? 3) perchè lo scrivo? 4) Come lo scrivo? Cosa voglio far passare? Voglio fare un commento costruttivo o dar vita ad una lite? Il punto di equilibrio è fondamentale, la distribuzione del nostro tempo // ci sono case - dice il don - dove si passano ore ed ore davanti alla tv e la tv sta accesa tutto il tempo, non demonizziamo la tv a priori. Ci sono delle cose belle o cose di per sè negative. Non serve vedere 4 tg al giorno perchè sono 2 ore che passano (esempi banali ma per far capire). Non c'è niente di divino che una persona dove traspare - ove possibile - questo grande equilibrio.

Di personalità squilibrate il mondo è pieno e c'è bisogno che ci sia qualcuno che faccia vedere che si può vivere diversamente.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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