Gesù spiega come la sua Santissima Umanità era il centro della Divina Volontà, per cui l'anima che vuole vivere in essa deve entrare nell'umanità santissima di Gesù, in essa dimorare e ad essa conformarsi in tutto. Le conseguenze e i risvolti di questa grande verità. Libro di cielo volume 18, 1 Ottobre 1925, 18 Giugno 2020
1 Ottobre 1925
La Divina Volontà stava nel centro dell’Umanità di Nostro Signore e chi vive in Essa vive in questo centro
Il cuore di questa meditazione è abbastanza chiaro e semplice: la dv stava nel centro dell'Umanità di Nostro Signore che usava come strumento di mediazione e così l'anima che vive nella dv vive nel centro dell'Umanità Santissima di Gesù.
".. Vedi dunque, figlia mia, che l’anima che vive nella mia Volontà sta nel centro della mia Umanità e tutto ciò che Io feci e patii sta tutto intorno a lei ed in suo aiuto: se debole, le somministra la mia fortezza; se ombrata, il mio sangue la lava e l’abbellisce, le mie preghiere la sostengono, le mie braccia la tengono stretta e la coprono con le mie opere; insomma, tutto sta a sua difesa ed aiuto.." Gesù
E questo significa che riceve ogni aiuto, beneficio, conforto ecc...e la rende una persona divina capace di prendere tutti i doni disseminati da Dio sia nella Creazione, Redenzione e Santificazione, fa il pieno.
"..Ora, chi vive nella mia Volontà, vivendo nel centro della mia Umanità prende tutti i frutti di tutto ciò che Io feci e patii ed entra nell’ordine della Creazione e la mia Volontà compie in lui il pieno scopo per cui fu creato.." Gesù
1° punto di meditazione:Lo stare della dv nel centro di Gesù è l'antecedente necessario per capovolgere il grande peccato dell'uomo cioè respingere la Volontà Suprema, sapendo il primo atto dell'uomo che fa piombare costantemente nel disordine, la nostra prima attenzione quotidiana e costante è di far in modo - per quanto ne comprendiamo - di non respingere coscientemente e volontariamente la Volontà Suprema per nessun motivo. Mano a mano che ci si addentra in questo mondo si matura una sana diffidenza verso noi stessi e qua dovremmo fare una preghiera allo Spirito Santo per tutte quelle volte che abbiamo fatto le cose di testa nostra; tutte le volte che abbiamo voluto imporre la nostra opinione, i nostri punti di vedere, i nostri progetti, le persone campano così: chi riesce ad imporre la propria volontà agli altri e i grandi sono quelli che si impongono meglio (magari manipolando le volontà altrui). Un figlio della dv non è così. In quante parrocchie c'è chi si mette sempre davanti a tutti, non lascia spazio al prossimo, cerca di prendersi i posti migliori che colpiscono l'attenzione - piccole cose certamente ma la santificazione nel dv non comporta chissà quale atto straordinario, noi dobbiamo far morire la nostra volontà umana in queste piccole cose.
2° punto di meditazione: Il pensiero delle pene di Gesù come connaturale in Luisa.
"..insomma, tutto sta a sua difesa ed aiuto, perciò, il pensiero delle mie pene è come connaturale in te, perché vivendo nella mia Volontà, esse ti circondano come tante nubi di luce e di grazia..." Gesù
Domanda che dobbiamo porci: quanto ci penso alle pene di Gesù? Il ricordo delle pene, oltre ad essere di quanto più santificante esista, è cosa che da grandissima gioia al Signore ed è un baluardo, noi ci mettiamo al riparo di colonne luce e di grazie. Contemplare Gesù che rimane immutabile nonostante le pene che riceve, noi siamo discepoli di Gesù, cosa ha fatto Gesù durante la Passione? Sono cose in cui dobbiamo metterci davanti a Lui senza giustificarci e vedere come stiamo. Gesù il Maestro ha fatto questo, se Lui ha fatto questo dobbiamo farlo anche noi, è normativo, hai voglia a campare scuse. Gesù ci dà un'altra spia di quanto stiamo nella dv, perchè se penso poco alle pene di Gesù sto lontando dalla dv e se io ci penso tanto sto iniziando ad avvicinarmi alla dv. Se io ho sempre dinnanzi il pensiero di Gesù sofferente e crocifisso, come faccio a campare 10.000 giustificazioni per comportarmi in maniera umana e non divina e non mossa da carità soprannaturale.
3° punto di riflessione: "...Se la sola mia Volontà avesse voluto uscire in campo per chiamare l’uomo, si sarebbe spaventato; invece volli chiamarlo tramite ciò che feci e patii, come tanti adescamenti, spinte ed incoraggiamenti e mezzi per farlo ritornare nelle mie braccia, sicché tutto ciò che Io feci e patii è il portatore dell’uomo a Dio..." Gesù
Anche qui Gesù ci parla per farci capire che se la Potenza della Divina Volontà - per assurdo - si manifestasse senza mediazioni, spaventerebbe tutti. L'uomo che esce dalla dv e che fa un sacco di sciocchezze lo fa e lo può fare - anche perchè non si rende conto di quello che fa - se Dio si manifestasse con la sua Potenza (e questo il Signore lo fa ogni tanto coi diavoli che li atterrisce e li terrorizza e li mette tutti quanti in riga) nessuno si potrebbe muovere. Dio non lo fa perchè non è questo ciò che vuole fare e noi dobbiamo riconoscere la dv anche nell'apparente inoperosità di Dio. Dio non ci fa mai perdere il merito della fede (perchè noi siamo salvi mediante la fede) e il merito di mettersi dalla sua parte mediante atti liberi e volontari che devono essere rinnovati ogni giorno. Come fa l'Altissimo a contemperare le esigenze della libertà umana (vivere per mezzo della fede) quindi non essere legato a Dio? Deve adescarlo, avvicinarlo, deve amarlo e lo ha fatto attraverso la Santissima Umanità di Gesù. E anche qua c'è una norma per noi: il don riceve spesso email di gente che ha qualche persona cara lontana da Dio..che cosa posso fare? Che cosa ha fatto e fa Gesù? Come fa Gesù a convertire un peccatore? Con una predica? Sono cose vere ma producono effetti questi modi? L'effetto che producono è che se uno aveva poca voglia di andare in Chiesa, così la voglia gli passa del tutto. I cuori non tornano alla dv a forza di prediche e lo dice il don, la predica è ascoltata solo da una persona che si è aperta alla grazia di Dio altrimenti o non viene ascoltata o peggio ancora - se uno sta bell'agguerrito - la predica lo aizza di più. E come si fa? Con l'arte dell'amore. Farsi vicino e prossimo. Anche nel nostro piccolo, quando vediamo una persona lontana noi dobbiamo fare in modo di avvicinarla, non è detto che ci riusciamo ma il modo peggiore sicuramente è quello di fargli le prediche. Stiamole vicino, ad ascoltarla in poche parole a farla sentire amata. Se si instaura questo tipo di dialogo, poi la persona a poco a poco inizierà ad aprirsi e senza fargli le prediche o bruciare le tappe potrò dargli la mia umile testimonianza ed avvicinarla al Signore. Quindi la dv è coperta dall'Umanità di Gesù e dai suoi modi ed ecco perchè è importante avere sempre lo stile di Gesù o di Maria che devono diventare metodi nostri. Gesù stesso ha fatto così.
Il diavolo ha tentato Gesù con manifestazioni di forza. Facciamoci provocare da queste satantiche provocazioni, chi ci crede che un falegname sia Figlio di Dio? E Gesù dice: non tentare il Signore tuo Dio, tentativo di piegare la Volontà di Dio ai disegni umani; chi può dire a Dio che un modo è meglio di un'altro? Eppure questo glielo dicono tutti dal mattino alla sera. E' fatto bene ciò che ha deciso e fatto Dio e noi dobbiamo fare lo stesso. Questo è uno strumento formidabile, vuoi far conoscere la dv a tutti? La dv è il motore dell'amore divino e lo sprigiona ovunque si trovi, bene inizia a sprigioniare amore da tutti i pori e poi vedrai cosa accadrà. Non dall'oggi al domani ma è solo questione di tempo, perchè il linguaggio lo capiscono tutti.
Ultima considerazione: la pienezza di chi vive nella dv.
"..E poi, come posso lasciarti? Per chi fa la mia Volontà e vive in Essa, mantiene integri i vincoli della Creazione che ci sono tra Creatore e creature, i vincoli della Redenzione e i vincoli tra il Santificatore e i santificanti. La mia Volontà suggella tutti questi vincoli e rende l’anima indivisibile da Me, perciò sii sicura perché il tuo Gesù non ti lascia.” (Gesù)
Ora, mentre diceva ciò, vedevo come tanti fili di luce legati al mio cuore, alcuni erano legati a tutte le cose create, altri fili di luce uscivano da tutto ciò che Gesù aveva fatto e patito, altri dai sacramenti. Sia tutto a gloria di Dio e a bene dell’anima mia e di tutte le anime. Amen. Luisa
La stragrande maggioranza dei battezzati vive quasi nulla di quello che dovrebbe vivere, una piccola minoranza godono qualcuno dei frutti della Creazione e della Redenzione ma non tutto in e in pienezza.
"..Altri, poi, che non vivono nella mia Volontà, trovano i mezzi per salvarsi, ma non godono tutti i frutti della Redenzione e della Creazione.” Gesù
Magari si preoccupano di non andare all'inferno e già questo è uno strike perchè l'eternità di fronte alla vita terrena è diversa, non c'è prezzo per la nostra anima. Però se uno fa la vita a marcie ridotte in questo mondo campa peggio perchè potendo vivere da ricco sfondato (nel senso spirituale), arrivare ad un santità molto più grande, significa che farai molto più bene e i meriti che avrai saranno molto più grandi e quindi non si campa solo meglio qua ma anche che il grado di gloria che avremo in Paradiso per tutta l'eternità sarà infinitamente più grande; non è affatto la stessa cosa. Uno che si salva facendo il minimo chissà quanto Purgatorio si dovrà fare e arrivata in Cielo avrà un grado di gloria basso. Tutti beati sono beati ma da quanto ne capiamo loro sanno e vivono le conseguenze al fatto ad avere un minor grado di gloria e anche se questo non causa dolori tipo quelli del Purgatorio sono consapevoli che se avessero speso un pò meglio quegli anni che il Signore li ha concesso di vivere sul pianeta terra, la loro sorte eterna sarebbe stata migliore. Poi in Paradiso ci sono i godimenti di riflesso, i santi più grandi concendono di godere di alcuni loro benefici a quelli di ordine inferiore; però un santo di grado superiore gode di più. Stare lontano da Dio è solo forirero di ogni male, di ogni frustazione ed infelicità.
Quali sono state le conseguenze del fatto di aver imposto la nostra volontà? Liti, contese, disordini, allontanamenti...
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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