Luisa si inventa degli straordinari atti di amore nelle sue fusioni. Chi vive nella Divina Volontà diviene un riflesso vivo della divinità, senza pensieri né cose proprie. Gesù torna a parlare dell'importanza del pieno abbandono per vivere nella Divina Volontà e annuncia che Essa sarà per la Chiesa un nuovo sole nascente che la rinnoverà totalmente e che troverà piena e ufficiale accoglienza nel suo interno, perché di essa è cuore e vita intrinseca e profonda. Libro di cielo volume 16, 8-10 Febbraio 1924, 7 Aprile 2020
8 Febbraio 1924
Come devono stare e ciò che devono fare i piccoli nella Divina Volontà
Stavo fondendomi tutta nel Santo Voler Divino e, nel fare ciò, come la più piccola di tutti, mi metto avanti a tutte le generazioni, anche prima che Adamo ed Eva fossero creati, affinché prima che loro peccassero io prepari prima di loro l’atto di riparazione alla Divina Maestà, perché nel Voler Divino non c’è né passato né futuro, ma tutto è presente ed anche perché essendo piccola, possa avvicinarla per perorar e fare i miei piccoli atti nel suo Volere, per poter coprire tutti gli atti delle creature con la sua Volontà Divina e così poter vincolare la volontà umana spezzata con la Divina e farne una sola...Luisa
Nel volere divino non c'è passato o futuro. Mi metto davanti a tutte le generazioni anche prima che Adamo ed Eva fossero creati. Questa cosa se l'è inventata Luisa. Le fusioni, le preghiere, i giri e gli atti di unione con la dv, come già detto tante volte, è il luogo dove si cimenta la nostra creatività. E' chiaro che questa creatività si alimenta - è normale che se una persona non ha una vita interiore avviata che rimanga come un palo davanti a Gesù, però Luisa è entrata bene in certe cose e ha capito che la dv "soffre" - se facciamo la volontà nostra facciamo danni e ci mettiamo a vivere in un tugurio
"...se l’anima non vivesse del tutto abbandonata nella mia Volontà, sarebbe come una persona che vive in un sontuoso palazzo e ora esce ad una finestra, ora ad un balcone, ora scende al portone, sicché la poveretta poco o di passaggio passa da qualche stanza, sicché non si intende né del regime, né del lavoro che ci vuole, né dei beni che ci sono, né ciò che può prendere e né ciò che può dare; chissà quanti beni ci sono e lei non se ne intende, perciò non ama come dovrebbe amare, né fa quella stima che merita quel palazzo. Ora, per l’anima che vive nella mia Volontà e non è del tutto abbandonata in Essa, le riflessioni proprie, le cure di se stessa, i timori, i turbamenti, non sono altro che finestre, balconi, portoni che si forma nella mia Volontà, per cui uscendo spesso spesso è costretta a vedere e sentire le miserie della vita umana e siccome le miserie sono proprietà sua e le ricchezze della mia Volontà sono mie, si attacca più alle miserie che alle ricchezze, onde non prenderà amore, né gusterà che significa vivere nel mio Volere; e avendo formato il portone, un giorno o l’altro se ne andrà per vivere nel misero tugurio della sua volontà. ..." (secondo capitolo) Gesù
E allora Luisa cerca di prevenire, lenire o curare con l'amore - attraverso la dv - il dolore che la dv prova a causa delle creature (il don spera di riuscire a trasmettere ciò che intende dire). Che mi sono inventato io fino ad oggi nella mia preghiera personale? L'ho fatto? Come? Quanto ne avverto l'esigenza? La settimana santa (nel momento in cui viene tenuta la meditazione) sta sotto una frase dicendo: l'Amore non è amato. Ma chi si affligge della sua sorte? Chi si piange o soffre proprio dal profondo? Navigare e girare nel Fiat Redimente per ricambiare l'amore di Gesù per noi e farlo nostro - il suo dolore più grande è l'inutilità del Suo Sacrificio per molti. Che è un dolore immenso? Gesù vuole soffrire assieme ai suoi amati figli, noi non abbiamo la possibilità di togliere i dolori al prossimo ma possiamo consolarlo e possiamo soffrire insieme con lui e questo con Gesù. Lo abbiamo mai fatto con la dv? Luisa si inventa questo. Prima che loro pecchino lei si offre per dargli un'atto di riparazione. La fantasia santa.
"..“Mia piccola figlia, nella mia Volontà i piccoli devono stare avanti a tutti, anzi nel mio seno; chi deve perorare, riparare, unificare la nostra Volontà, non solo con la sua, ma con quella degli altri, deve stare tanto vicino a Noi, da ricevere tutti i riflessi della Divinità per copiarli in se stesso; deve avere un pensiero che sia di tutti, una parola, un’opera, un passo, un amore che sia di tutti e per tutti e siccome la nostra Volontà involge tutti, quel tuo pensiero che sia di tutti nel nostro Volere, quella parola, quell’atto, quell’amore brillino in ogni pensiero, parola e atto di tutte le generazioni e nella potenza della nostra Volontà si facciano antidoto, difensori, amatori, operatori, ecc..." Gesù (in risposta alla riparazione di Luisa per Adamo, Eva e company - primo capitolo)
Ci sarebbe molto da meditare. Perchè i nostri pensieri devono essere riflessi della divinità, che pensieri facciamo? Che parole abbiamo? Che amore abbiamo o non abbiamo?
"..Perciò, coraggio, i piccoli si sperdono nella folla, perciò è necessario che venga avanti, per compiere la missione del tuo ufficio nella nostra Volontà. I piccoli nella nostra Volontà non hanno pensieri propri, cose proprie, ma hanno tutto in comune col Padre Celeste,.." Gesù
Altro punto su cui esaminarci.
10 Febbraio 1924
La dottrina sulla Divina Volontà è la più pura, la più bella, per la quale sarà rinnovata la Chiesa e sarà trasformata la faccia della terra. L’abbandono nella Divina Volontà
L'abbandono è un pilastro fondamente della vita nella divina volontà. Totalmente abbandonati al divin volere. Totalmente abbandonati al divin volere. Totalmente abbandonati al divin volere.
Il don leggeva che in un posto X si è avuta una celebrazione pubblica e ovviamente putiferio. Un fatto di questo genere, il don ci pensa, e il don si chiede: in questo momento la Tua Volontà qual'è?
"..Ora, per l’anima che vive nella mia Volontà e non è del tutto abbandonata in Essa, le riflessioni proprie, le cure di se stessa, i timori, i turbamenti, non sono altro che finestre, balconi, portoni che si forma nella mia Volontà, per cui uscendo spesso spesso è costretta a vedere e sentire le miserie della vita umana .." Gesù
Anche le cure spirituali di noi stessi, anche le turbazioni e timori. C'è una pubblica epidemia che nessuno se l'è andata a cercare, c'è la nostra volontà in questa cosa? no, provvedimenti e disposizioni di autorità civili ed ecclesiastiche. L' ubbedienza è una delle poche cose che ci mette al riparo dall'umana volontà. Perchè se tu ubbidisci ad un'ordine dato da un'altro, anche se quell'ordine non lo condividi e ti mortifica, tu stai dando la morte alla tua volontà umana. E' uno dei pochissimi casi in cui possiamo star certi di non fare la nostra volontà umana ma facendo quella di qualcun'altro stiamo sicuri di essere vicini a quella divina. La percezione che ha il don è questa: abbandonati. Le cure di sè stessi, le turbazioni ecc... Noi viviamo in un castello meraviglioso e non c'è bisogno di affacciarsi dalla porta. Se una persona ha iniziato a vivere nella dv, un vescovo X diceva: questo è il tempo della preghiera in silenzio e personale. Usciamone migliori di prima. Anche in questa persona una persona si abbandona al dv ed entra in questa realtà (confinamento in casa?) nella convinzione che ci siano un sacco di cose buone da prendere. E' chiaro che c'è un'altro modo di vivere pensando a quello che ci manca, quello che non abbiamo, quello che vorrei fare ecc... cosa sono queste cose se non atti di volontà umana. E se facciamo così non prenderemo amore e non gusteremo cosa significa vivere nel dv e ci faremo tante porticine e alla fine usciremo del tutto dalla dv e torneremo nel misero tugurio della nostra. La volontà umana è miseria e ha un misero corredo. Più ci liberiamo di queste zavorre meglio è. Cogliamo tutte le occasioni per abbandonarci nella dv.
"..La dottrina sulla mia Volontà è la più pura, la più bella, non soggetta ad ombra di materia o d’interesse, tanto nell’ordine soprannaturale come nell’ordine naturale, perciò sarà a guisa di sole, la più penetrante, la più feconda e la più benvenuta e accolta..." Gesù
Ed ecco perchè Gesù dice questo. Per chi vuole capire senza pregiudizi questa roba si trova al cuore della vita della Chiesa se è correttamente intesa. E il diavolo gli farà la guerra sul suo travisamento. La sua non corretta applicazione. Questi scritti sono di Cielo ma sono stati vergati da una persona umana, è impossibile blindare i termini umani - anche la Sacra Scrittura è stata travisata da un sacco di gente - / Questo è il lavoro che il maligno compie.
"..Ora, mentre diceva ciò mi ha fatto vedere nel mezzo della Chiesa un tavolo e tutti gli scritti sulla Divina Volontà messi sopra; molte persone venerande circondavano quel tavolo e ne uscivano trasformate in luce e divinizzate e, come camminavano, comunicavano quella luce a coloro che incontravano..." Gesù
Non è che diventi un'angelo disincarnato o chissà cos'altro, spiritualizzato significa che una persona ha imparato a vivere nella Sapienza, ha imparato gli stili soprannaturali, non si lascia trascinare nei modi umani di relazionarsi e vivere umani. Come e quando arriverà la trasformazione il don non lo sa ma è certo che avverrà.
"..Invece, nella mia onniveggenza vedo che questi scritti saranno per la mia Chiesa come un nuovo sole che sorgerà in mezzo ad essa, tutti attratti dalla sua luce sfolgorante, si applicheranno per trasformarsi in questa luce e uscire spiritualizzati e divinizzati, per cui rinnovandosi la Chiesa, si trasformerà la faccia della terra. La dottrina sulla mia Volontà è la più pura, la più bella, non soggetta ad ombra di materia o d’interesse, tanto nell’ordine soprannaturale come nell’ordine naturale, perciò sarà a guisa di sole, la più penetrante, la più feconda e la più benvenuta e accolta..." Gesù
Questo è il brano in cui si profetizza chiaramente questo dono, che Gesù ha fatto la Chiesa, che adesso ne godono i figli battezzati ma non la Chiesa nella sua dimensione profonda (cioè la dimensione pubblica ed officiale) ma accadrà che la Chiesa li conoscerà.
(Luisa) Ora, mentre diceva ciò mi ha fatto vedere nel mezzo della Chiesa un tavolo e tutti gli scritti sulla Divina Volontà messi sopra; molte persone venerande circondavano quel tavolo e ne uscivano trasformate in luce e divinizzate e, come camminavano, comunicavano quella luce a coloro che incontravano.
E Gesù soggiunse: “ Quando la Chiesa riceverà questo alimento Celeste, Tu vedrai dal Cielo il gran bene, che, fortificandola, la farà risorgere nel suo pieno trionfo.”
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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