Pagine

domenica 20 settembre 2020

Possedere la Divina Volontà è più che vedere Gesù

Gesù afferma che chi possiede la Divina Volontà è ed ha più che se avesse la sua visione e la sua continua presenza sensibile. Solo la Divina Volontà, infatti, ci rende santi, perfetti e intangibili da qualunque colpa anche minima. Come la volontà umana è principio di tutti i nostri, così deve diventarlo quella Divina. Splendida spiegazione di Gesù Libro di cielo volume 16, 24 Luglio 1923, 27 Febbraio 2020

24 Luglio 1923 La volontà è il deposito di tutto l’operato della creatura

La lezione che Gesù dà in questo scritto è altamente formativa. Fa comprendere assai bene alcune verità e dinamiche la cui conoscenza dev'essere molto chiara per capire alcune cose. Dio, come noi, ha una volontà libera ed ha un'intelligenza e come noi ha una memoria (seppur più grandi ed usate in modo migliore). Tutti i video che stanno su youtube, ma google (dice il don) dove lo trova lo spazio per archiviare questa mole di informazione? Quanti video sono caricati su youtube? Un video in hd quanto occupa? ma questo è niente rispetto a ciò che Dio contiene.

L'occasione contingente, Luisa (da buona innamorata) lamenta la privazione sensibile di Gesù

Mi sentivo molto oppressa per la privazione del mio sempre amabile Gesù, dicevo tra me: “Tutto è finito per me, nonostante lo cerchi non viene, che tortura, che martirio!” Luisa

Sappiamo che questa è una grazia straordinaria (la presenza sensibile di Gesù) che però provoca (quando Gesù scompare sensibilmente) un dolore immenso. La Madonna a Medugorje ha detto in uno dei suoi messaggi che fare la Comunione è più che essere veggenti.

Figlia mia, la mia Volontà contiene tutto l’Essere mio e chi la possiede in sé, possiede Me più che se avesse la mia continua presenza, perché la mia Volontà penetra ovunque, nelle più intime fibre; ne conta i palpiti, i pensieri; si fa vita della parte più bella della creatura, cioè del suo interno, da cui sorgono, come da sorgente, le opere esterne, rendendola inseparabile da Me;..." Gesù

Se Gesù ci apparisse e ci chiedesse: vuoi la mia presenza sensibile con un bacio o una grande unione con la sua Volontà senza però sentire e vedere nulla? Gesù questo dice. La Volontà di Gesù contiene tutto l'essere Suo.

".. mentre la mia presenza, se non trova la mia Volontà nell’anima, non può essere vita di tutto il suo interno, resta come divisa da Me, quante anime dopo aver goduto dei miei favori e della mia presenza, non essendo in loro la pienezza della mia Volontà, la sua luce, la sua santità, si sono ingolfate di nuovo nella colpa, hanno preso parte ai piaceri, si sono separate da Me perché non c’era in loro quella Volontà Divina che rende l’anima intangibile da qualunque colpa, fosse anche minima,.." Gesù

Fare la comunione è più che essere veggenti, vivere e possedere la DV è più che essere un mistico. E' molto di più. La prima cosa da chiedermi è: ma io ci credo? Ma se veramente Gesù mi dicesse: me o la mia Volontà che scelgo? La vita nella dv è una vita tutta interiore (all'esterno non traspariva nulla se non la bellezza di quelle virtù che è impossibile non vederle, la Madonna non urlava. Anche sentire un discorso di Maria Santissima sarebbe stato edificante. La Madonna era la Sposa dello Spirito Santo cioè il grande nascosto). Le cose più grandi e belle in un'anima che vive nella dv accadono nel suo interno. La persona che vive nella dv si confronta sempre con Dio in modo costante. Deserto come immagine del silenzio dove Dio parla al cuore dell'uomo, chi non è capace di fare silenzio e fare preghiera profonda può avere una forte vita cristiana esterna, avere le devozioni che uno vuole, puoi fare tutto quello che vuoi ma è sempre un qualche cosa di esteriore che si vede che non è diventata vita della persona. Chi fa la Volontà di Dio si comporta come un servo, io non faccio una cosa perchè è un comandamento (già grandissima virtù) ma è una cosa che io faccio in obbedienza; finita la tentazione riprendo a pensare agli affari miei. La volontà divina deve diventare vita della persona. Anche l'esperienza di vedere Gesù (che poi finisce) e se tu non hai una profonda vita di grazia e non hai la sua volontà, tu peccherai.

"..quante anime dopo aver goduto dei miei favori e della mia presenza, non essendo in loro la pienezza della mia Volontà, la sua luce, la sua santità, si sono ingolfate di nuovo nella colpa, hanno preso parte ai piaceri, si sono separate da Me perché non c’era in loro quella Volontà Divina che rende l’anima intangibile da qualunque colpa.." Gesù

Se la dv entra in noi e diventa principio dei nostri atti, la colpa anche minima non la conosciamo più (preghiamo che il Signore non ci dia la coscienza di ciò perchè è pericolossisimo sapere di essere "impeccabili" - dice il don - perchè potremmo insuperbirci).

".. perciò le opere più pure, più sante, più grandi, sono formate in chi possiede tutta la pienezza della mia Volontà.." Gesù

Poi Gesù fa degli esempi molto facili:

"..Vedi, anche nella creatura la sua volontà ha la supremazia, sicché, se c’è questa ha vita e se questa non c’è, sembra come un albero, che mentre contiene tronco, rami, foglie, è senza frutto; onde la volontà nella creatura non è pensiero, ma dà vita all’attitudine della mente; non è occhio, ma dà la vita allo sguardo, perché se ha volontà l’occhio vuol vedere, vuol conoscere le cose, altrimenti è come se l’occhio non avesse vita; non è parola, ma dà vita a ciascuna parola; non è mano, ma dà vita all’azione; non è passo, ma dà vita al passo; non è amore, desiderio, affetto, ma dà vita all’amore, al desiderio, all’affetto. Ma questo non è tutto, mentre è vita di tutti gli atti umani, la creatura col compierli, resta spogliata dei suoi stessi atti, come quell’albero carico di frutti resta spogliato dalle mani di chi li coglie; invece, nella volontà restano come suggellati gli sguardi che ha dato, i pensieri che ha formato, le parole che ha detto, le azioni che ha fatto; sicché la mano ha operato, ma la sua azione non resta nelle sue mani, passa oltre e chissà dove va, ma vi resta nella volontà, perciò tutto resta scritto, formato, suggellato nella volontà umana e se ciò avviene nella volontà umana solo perché ho gettato il germe, la somiglianza della mia, pensaci tu stessa qual sarà la mia in Me stesso e quale sarà se la creatura si farà possedere dalla mia Volontà.” Gesù

Io adesso sto parlando (dice il don che tiene la meditazione ), la mia parola che sto dicendo è espressione del mio pensiero che viaggia più veloce che viene tradotto in una modalità sensibile in suoni connessi ma come faccio parlare? Utilizzo la lingua, le corde vocali ecc..ma la parola è fondamentalmente espressione del pensiero. Il mio pensiero non è la mia volontà, ma perchè sto parlando? Perchè io voglio e ho scelto di fare la meditazione sulla divina volontà; e ha deciso di condividere la meditazione ad alta voce con il prossimo. La mia volontà non è tutte queste cose (operazioni? ndr) ma io sto facendo tutte queste cose perchè il don lo vuole. Se il don fa una operazione manuale, (prendere il rosario e scorrere i grani) il don la vuole fare ma la sua volontà non è la mano. Un gesto volontario è perchè lo voglio fare. Un pittore che dipinge, la volontà non è l'ispirazione ma il pittore ha voluto assecondare l'ispirazione ecc... Ogni passo che noi facciamo, è un passo volontario.

L'innamoramento, non è che uno sceglie di innamorarsi ma può decidere se assecondare l'innamoramento. Una persona sposata disgraziatamente potrebbe accadere che si innamori da una persona diversa dal proprio coniuge anche se possiamo provare a ridurne le occasioni. Ma supponiamo che accada, siccome io ho promesso amore eterno al coniuge e fedeltà, non assecondo questo sentimento. Non vado a cercare occasioni di andare a frequentare il diretto interessato e non tradurrò in atti questo sentimento. Queste sono scelte. La volontà non è amore, desiderio ed affetto ma dà vita o morte all'amore. La mortificazione (catechesi tenuta in quaresima), la volontà decide di dare la morte alle cose di tutto quello che mi tiene lontano da Dio. Quindi dò la morte alle cattive abitudini.

Gesù dice che tutto quello che io faccio, l'unico responsabile è la mia volontà. Quindi se mi entra dentro la divina volontà in me e diventa il principio di tutti i miei atti, il peccato scomparirà. E poi Gesù fa un'ultima considerazione: tutti gli atti volontari passano. Uno sguardo che tu hai dato , passa. Non stai guardando più quella cosa, ma nella volontà resta. In che senso? Se è un'atto buono ti ha nobilitato e migliorato e ti ha fatto diventare più buono e bello o l'ha degradata (se è un'atto brutto). Altri rimangono anche nel nostro magazzino della memoria. E adesso capiamo come nella dv è tutto presente, in atto e conservato. Io devo fare in modo che la vita della dv entri in me.

Perchè io faccia un figlio, c'è bisogno che parta un'innamoramento e che io l'assecondi, che questo mio sentimento sia corrisposto, che iniziamo a frequentarci con quella persona, a vedere come pensiamo, se siamo compatibili, se ci piacciamo come persone, se desideriamo mettere su una famiglia, se ne abbiamo la possibilità, poi sposarci ecc...Questo ci fa capire, e ci incoraggia, che prima che la dv diventi vita oeprante in noi, è un processo che possiamo e dobbiamo cooperare attivamente di entrare sempre di più in questo mondo cercando di fare sempre meno quello che ci pare. E' un dare input e gradualmente che questo è il nostro sogno diventa realtà tanto quanto c'è questa cura. Non soltanto fare quel poco che capisco che Dio vuole all'esterno ma affinarmi sempre di più.

"..pensaci tu stessa qual sarà la mia in Me stesso e quale sarà se la creatura si farà possedere dalla mia Volontà.” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento