Luisa esprime la sua terribile sofferenza di essere caduta nell’inganno e nella finzione e Gesù la consola spiegandole come questo dolore è necessario per la sua crescita nell’umiltà. Luisa torna a lamentare la terribile pena della privazione di Gesù. Gesù le parla delle sue personali privazioni che visse sulla terra e le spiega il senso, il valore e il significato di tali privazioni. Libro di Cielo, Volume 15, 22 Febbraio - 12 Marzo 1923, Venerdì 10 Gennaio 2020
22 Febbraio 1923
Timore che tutto sia finzione. Chi deve salire più in alto di tutti, deve scendere più in basso
12 Marzo 1923
Privazione di Gesù. Effetto che essa produce e come Gesù soffrì la separazione dalla Divinità
Questi due brani sono fortemente connessi tra di loro. Dobbiamo sempre fare uno sforzo non tanto per fare le composizioni di luogo ma cercare di rappresentarci per quanto possibile lo stato d'animo di Luisa e ancora più come doveva stare Gesù in stato di privazione dalla sua Divinità. E' un mistero che fa andare in tilt tutti, in Gesù c'era l'unione ipostatica. La natura di Gesù era unita in modo perfetto alla divinità di Gesù, indissolubile e inscindibile. Per il resto dell'eternità, Gesù avrà una doppia natura.
“Amor mio, che pena, mi sento morire senza di Te, ma morire senza morire, che è la più dura delle morti, io non so come la bontà del tuo cuore possa sopportare nel vedermi, solo per causa tua, in stato di morte continua.” (Luisa)
E Gesù: “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere troppo, non sei sola nel soffrire questa pena, ma la soffrii anch’Io, come pure la mia cara Mamma, oh! quanto più dura della tua, quante volte la mia gemente Umanità, sebbene fosse inseparabile dalla Divinità, pure per dare luogo all’espiazione, alle pene, essendo queste intangibili per Lei, Io rimanevo solo e la Divinità come appartata da Me. Oh come sentivo questa privazione! Ma ciò era necessario.." (secondo brano)
Eppure Gesù soffriva tali privazioni e consola Luisa che le pativa anche lei. Quando era sulla terra soffriva la privazione dalla sua divinità sebbene la sua natura era inseparabile. I contesti contingenti: Luisa sta in un momento difficile, è terrorizzata da un forte sospetto di vivere nella finzione (mi sono inventata tutto, ho le allucinazioni, ecc..)
Mi trovavo molto angustiata col pensiero che il mio stato fosse una continua finzione; che colpo a ciel sereno è questo per me, mi chiama tutte le procelle, mi mette al disotto di tutti gli scellerati ed anche degli stessi dannati, anima più perversa di me non ha mai avuto esistenza sulla terra, ma quello che più mi addolora è il non poter uscire da questo stato di finzione, perché confesserei la mia colpa ed a costo della mia vita non lo farei più, Gesù che è tanto buono, nella sua infinita misericordia perdonerebbe a quest’anima più scellerata di tutte...." (Luisa primo brano)
Noi non possiamo capire queste cose perchè non abbiamo avuto esperienze come quelle di Luisa ma in maniera analogica e proporzionata ci vengono dei dubbi di fede (ma esisterà il Paradiso? ma Gesù sarà esistito veramente ecc... esempi). E Gesù fa comprendere che Lui voleva che lei vivesse questa cosa. Non soltanto lo stato di privazione e il timore di essersi illusa e di essere fonte di inganno del prossimo. Spiegazione, ecco perchè bisogna sempre essere molto cauti perchè noi non capiamo quasi nulla delle operazioni divine, prima ce lo mettiamo bene in testa meglio è.
E Gesù: “Figlia mia, coraggio, non ti abbattere, chi deve salire più in alto di tutti, deve scendere più in basso, al disotto di tutti...." (sempre primo brano)
Ci dev'essere e una tale umiltà che dev'essere seconda a quella della Madonna e la Madonna era umile. Non serve il peccato per sentirsi umili, basta sentirsi il peggiore di tutti. Non è che devo ammazzare una persona per dirmi: sono il peggiore di tutti, sarebbe assurdo. Ma, questa è una cosa che si legge nell'Imitazione di Cristo, io posso dire con verità e posso sentirlo nel cuore: io sono Potenzialmente un grande peccatore, se Dio mi togliesse le mani dalla testa io potrei macchiarmi dei più gravi peccati che si possono immaginare (san Filippo Neri chiedeva aiuto al Signore perchè altrimenti si sarebbe fatto turco ndr), noi lo possiamo dire senza farli. Noi dobbiamo esserne convinti. L'umiltà del cuore non va sbandierata ma Dio lo vede se tu ce l'hai. Ringraziamo che Dio ci aiuti? Quando ci sta, Dio è contento.
Altro metodo per essere umili: se qualcun'altro avesse ricevuto le mie stesse grazie, che io sto ancora barcollando ed annaspando nella via del Vangelo, a quest'ora cosa sarebbe diventato? Meglio di Padre Pio. Questi pensieri magari se fossero al centro del nostro cuore ed ecco perchè Gesù dice chi si umilia sarà esaltato (Vangelo) / il don ripete che queste operazioni non si fanno davanti alle creature, davanti ad esse non dobbiamo compatirci e dire quanto siamo umili / E' un fatto del cuore. Luisa esternava queste situazioni davanti a Gesù.
"..Così è di te; la piccola figlia del mio Volere, per darti il primato nella mia Volontà, dovendo elevarti su tutti, ti faccio scendere nel più basso, al disotto di tutti e quanto più scendi tanto ti innalzo e ti faccio prendere posto nel Voler Divino. Oh! come mi sento rapire quando vedo chi è sopra a tutti al disotto di tutti! Io corro, volo per prenderti nelle mie braccia e faccio allargare i tuoi confini nella mia Volontà, perciò permetto tutto per tuo bene ed anche per compiere i miei più alti disegni su di te. Però non voglio che perda il tempo a ripensarci, quando ti prendo nelle mie braccia, metti subito da banda tutto e segui il mio Volere.” Gesù primo brano
Lo stato d'animo in cui ti senti così, accetta di viverlo perchè è funzionale nella crescita dell'umiltà. Questo ci faccia capire come molte situazioni interiori a cui noi non sappiamo a cosa attribuirle sono operazioni divine, non fa niente che noi non le capiamo. Questo effetto (di far diventare l'anima umile) è un'effetto che si produce comunque anche se la persona che la sta vivendo non lo sa. Anzi, talvolta sarebbe controproducente che l'anima sappia cosa sta facendo Dio nella propria anima - perchè se tu sapessi che Dio sta facendo quella cosa per farti diventare più umile, questo potrebbe alimentare il tuo orgoglio. Quindi è meglio che non lo sai, poi se vuole te lo spiega dopo quando non c'è pericolo.
Poi c'è il tema tipico degli scritti di Luisa: le privazioni di Gesù (secondo brano)
Chiunque conosca almeno un minimo - i cristiani all'acqua di rose che vanno a Messa alla domenica pensando di fare un favore al Padre Eterno, non possono comprendere queste cose. Se una persona ha un minimo di vita interiore e affetto per Gesù e ha ricevuto qualche piccola carezza da Gesù, Lui ce le dà, le dà a tutti le piccole consolazioni. Gesù è felice di darci qualche piccola carezza. Nel piccolo poi uno si sente arido e freddo e non le sente più quelle cose. E qua Gesù spiega perchè la privazione.
Gesù parla a Luisa, se tu non mi avessi avuto vicino a te e non avessi toccato il cielo con un dito con la mia presenza non potresti vivere la sofferenza inaudita che soffri quando io non ci sono. Una persona che va a Messa solo alla domenica non sta male perchè Gesù si è allontanato perchè non sa neanche di cosa si parla.
"..Se Io non fossi stato quasi sempre con te, tu non mi avresti conosciuto né amato e questo dolore della mia privazione tu non lo avresti sentito né avrebbe potuto formarsi in te, sarebbe mancato in te il seme e l’alimento di questo dolore. Oh! quante anime sono prive di Me e forse sono anche morte, quante si dolgono se son prive d’un piccolo piacere, d’una bagattella qualsiasi, ma se prive di Me non hanno alcun dolore e neppure un pensiero, sicché questo dolore dovrebbe consolarti, perché ti porta il certo segno che son venuto da te e che mi hai conosciuto e che il tuo Gesù vuol mettere in te la gloria, i beni, la felicità che gli altri respingono.” Gesù
E' proprio per riparare questo stato di queste persone, ecco perchè uno degli effetti del Purgatorio è la pena del danno dove vanno le anime che si salvano per il rotto della cuffia, sentiranno la sofferenza (molto più forte di quella sentiva Luisa) della separazione temporanea con Gesù. Ma per riparare questa situazione di disinteresse, anche con le anime di vita spirituale ordinaria gli fa conoscere quanto è bello stare con Lui e poi ti toglie la presenza.Volendo che tu viva questa situazione soffrendo ma non disperandoti e lamentandoti perchè altrimenti rendiamo vano tutto. E che diventi esternazione della nostra preghiera.
“Amor mio, che pena, mi sento morire senza di Te, ma morire senza morire, che è la più dura delle morti, io non so come la bontà del tuo cuore possa sopportare nel vedermi, solo per causa tua, in stato di morte continua.” Luisa pregava così
E a partire da questo Gesù spiega le sue sofferenze.
"..Tu devi sapere che quando la Divinità mise fuori l’opera della Creazione, mise anche fuori tutta la gloria, tutti i beni e la felicità che ciascuna creatura avrebbe dovuto ricevere, non solo in questa vita ma pure nella patria celeste. Ora, tutta la parte che toccava alle anime perdute rimaneva sospesa, non sapeva a chi darsi; ond’Io dovendo completare tutto ed assorbire tutto in Me, mi esibii a soffrire la privazione che gli stessi dannati soffrono nell’inferno. Oh quanto mi costò questa pena! Mi costò pena d’inferno e morte spietata, ma era necessario. Dovendo assorbire tutto in Me, tutto ciò che uscì da Noi nella Creazione, tutta la gloria, tutti i beni e felicità, per farli uscire da Me di nuovo in campo per tutti quelli che volessero fruirne, dovevo assorbire tutte le pene e la stessa privazione della mia Divinità, ora, tutti questi beni opera di tutta la Creazione sono assorbiti in Me.." Gesù
C'è bisogno che qualcuno si metta nella situazione di riparare l'oltraggio per riparare l'oltraggio dei beni respinti dalle anime dannate. E questo l'ha fatto Lui. Le anime del purgatorio soffrono tanto ma sanno che è temporanea, le anime dell'inferno sono disperate perchè sanno che la loro situazione è definitiva. E che il seguito della loro eternità saranno solo dolori. Notiamo due parole chiave: ciò era necessario e questo ci faccia comprendere che tutto quello che avviene nelle nostre anime disposto dalla divina volontà è tutto necessario anche se noi non lo vediamo.
"..Essendo Io il capo da cui ogni bene discende su tutte le generazioni, vado trovando anime che mi somiglino nelle pene, nelle opere, per poter partecipare tanta gloria e felicità che la mia Umanità contiene ma non tutte le anime vogliono fruirne, né tutte sono vuote di loro stesse e delle cose di quaggiù perché Io possa farmi conoscere e poi sottrarmi in modo che in questi vuoti di loro stesse e della mia conoscenza acquistata possa formare questa pena della mia privazione e nella privazione che soffre possa far assorbire in lei questa gloria della mia Umanità che altri respingono..." Gesù
Sta attento: quando ti arriva un momento di deserto o desolazione, se tu sei intelligente e hai capito che quello che Gesù dice: questo è un momento di preparazione ad una maggior gloria che tu la vivrai in questo mondo. Quanto dura la privazione? Questo non lo sappiamo? Una settimana, un mese, alcuni l'hanno avuta per anni...se questo va bene per noi fiat.
"..sicché questo dolore dovrebbe consolarti, perché ti porta il certo segno che son venuto da te e che mi hai conosciuto e che il tuo Gesù vuol mettere in te la gloria, i beni, la felicità che gli altri respingono.” Gesù
Sia le illusioni sia le cose che vengono dal diavolo (lo dice san Giovanni della Croce) non producono questi effetti, punto primo: è conferma dell'autenticità di quello che vivi secondo: rallegrati, perchè passato questo momento arriveranno gloria, beni e felicità che altri hanno respinto. Vedete come meditando questi scritti si tirano fuori un sacco di informazioni, queste cose le vive chi ha un rapporto con il Signore, chi invece ha un rapporto distante con Dio è chiaro che queste cose non le capirà. Chi vive un rapproto embrionale con Gesù per quanto può capirà cosa abbiamo meditato.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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