Gesù spiega a Luisa come nella sua vita visse ininterrottamente le "morti di dolore" in riparazione dei peccati degli uomini e le "morti di amore" dovute al mancato essere "tutto amore" da parte delle creature che così e per questo furono create da Dio. La invita ad accettare di condividere, oltre alle morti di dolore (cosa che già aveva fatto da tempo) anche le "morti di amore". Libro di Cielo, Volume 14, 28 Luglio 1922, Mercoledì 13 Novembre 2019
28 Luglio 1922
Somiglianza dell’anima con Gesù, non solo nelle morti di dolori, ma anche in quelle d’amore
Gesù ci porta dentro questo mistero che possiamo contemplare: le morti d'amore che si vanno ad aggiungere alle morti di dolore. Luisa dice di aver accettato le morti di dolore perchè - tantissime volte Luisa ha vissuto fenomeni dolorosi derivanti dalla sua offerta di vittima (crocifissioni, Gesù che le versava l'amaro in bocca, coronazioni di spine ecc...) cose straordinarie che hanno messo a durissima prova la sua capacità di resistenza al dolore - il dolore è un banco di prova per noi mortali e chi non è stato fortemente provato nel dolore (o fisico, morale, spirituale) deve stare sempre attento quando parla di esso perchè ci tocca passare tutti quanti. Stiamo sempre molto cauti nel fare considerazioni o nel criticare temerariamente chi non reagisce bene di fronte ad esso perchè poi quando arriva - uniti al FIAT - dobbiamo pazientare senza smanie e senza desiderare il basta perchè (nelle Ore della Passione c'è un passaggio sconcertante quando Gesù crocifisso colmo di dolori di tutti i tipi qual'è la cosa che dice? Più pene ancora). Alcuni Grandi Santi ci si sono avvicinati molto, per la nostra povera vita è una vetta molto elevata.
E Gesù spiega la distinzione tra le morti di dolore e d'amore (doppia morte):
"...Vedi, figlia mia, Io subii doppie morti per ciascuna creatura, una d’amore e l’altra di pena, perché, nel crearla, creai un complesso tutto d’amore, per cui non doveva uscire da essa altro che amore, tanto che il mio ed il suo dovevano stare in continue correnti, ma l’uomo non solo non mi amò, ma, ingrato, mi offese ed Io dovevo rifare il mio Divin Padre di questa mancanza d’amore e dovetti accettare una morte d’amore per ciascuno ed un’altra di dolore per le offese.” Gesù
Il treno della vita di Gesù passava sempre su questo doppio binario praticata da chi si è offerto come vittima per peccati altrui (la prima morte) derivata dalle colpe, ci piaccia o meno ma il disordine che il peccato ingenera - trasgredendo la legge di Dio - peccando una persona gode trasgredendo la legge di Dio e si rimette a posto con la sofferenza. Il peccato ha sempre un godimento (anche quelli spirituale, l'avarizia ti dà un godimento interiore...ti dà quel senso di superiorità nei confronti del prossimo, di fare lo splendido, di avere tanti bene, ecc....). Peccato mosso da godimento, chi non va a Messa alla domenica è mosso dalla sua volontà e vuol godersi quella giornata come gli pare. Questo però non risolve tutti i problemi perchè come Gesù spiega che dalla nostra vita doveva uscire solo amore. La Madonna è amore allo stato puro.
"...perché, nel crearla (la persone), creai un complesso tutto d’amore, per cui non doveva uscire da essa altro che amore, tanto che il mio ed il suo dovevano stare in continue correnti.." Gesù
E tutto questo amore non dato a Dio e al prossimo dove sta? Il non amore non sempre configura il peccato in senso formale, come mancanza è un'imperfezione. Se non io amo Dio con tutto il cuore...quando si esce dalla perfezione si entra nell'imperfezione e questo Dio non lo aveva previsto. Gesù nella sua vita terrena si è presa la duplice morte del dolore e del dolore. Che sarà questa morte dell'amore? Perchè Luisa la teme tanto? Saranno stata le lontananze? Innumerevoli passi degli scritti di Luisa dove mostra in modo talmente vivo lo stato di sofferenza che pativa.
Gesù ne parla, la morte di dolore per noi comuni mortali - Nostro Signore un pochino di sorsi al calice lo fa a bere a tutte le persone e non facciamoci illusioni. Non si può stare sul pianeta terra senza soffrire. L'unica cosa che possiamo decidere è come soffrire: come i dannati che imrepecano e bestemmiano Dio e si ribellano (e anche in questa vita se ti viene una brutta malattia puoi sbraitare quanto vuoi ma quella te la tieni) di fronte al dolore puoi scegliere --- certo puoi scegliere di non fare mortificazioni, digiuni e sacrifici volontari (evidentemente questa scelta ha però delle conseguenze perchè il dolore volontariamente preso (anche se c'è di mezzo un pò la nostra volontà quindi dobbiamo stare un pochino attenti) è certamente se vissuto con le debite motivazioni e rettitudine d'intenzione è certamente meritorio. Questo lo posso scegliere e su altre cose no. Possiamo scegliere se soffrire da dannati o come anticipazioni/ riduzioni delle pene del Purgatorio. Sta a noi scegliere se rassegnarci alla sofferenza o c'è la sofferenza dell'aspirante santo (la offre) e magari la chiede (offrendosi come vittima). Quindi possiamo soffrire come i dannati, con rassegnazione con spirito giusto o soffrire come eroi come Gesù. Non come Lui ma nelle sue orme.
Ed io: “Ah! mio Gesù, io non so che cosa mi sia successo; sento ancora gran ripugnanza per aver accettato quelle di dolore, come potrei accettare quelle d’amore che mi sembrano più dure? Io tremo al solo pensarlo, la mia povera natura si annienta di più, si disfa. Aiutami, dammi la forza, ché sento che non posso tirare più avanti.” Luisa
Gesù le dice: attenzione...
E Gesù, tutto bontà e deciso, ha soggiunto: “Povera figlia mia, coraggio, non temere né volerti turbare per la ripugnanza che senti; anzi, per rassicurarti ti dico che anche questa è una mia somiglianza. Devi sapere che anche la mia Umanità, per quanto santa, desiderosa al sommo di patire, sentiva questa ripugnanza, ma non era la mia, erano tutte le ripugnanze delle creature che sentivano nel fare il bene, nell’accettare le pene che meritavano e dovevo subire queste pene che mi torturavano non poco, per dare a loro l’inclinazione al bene e rendere più dolci le loro pene, tanto che nell’orto gridai al Padre: “Se è possibile passi da Me questo calice.” Credi tu che sia stato Io? Ah no! t’inganni, Io amavo il patire fino alla follia, amavo la morte per dar vita ai miei figli; era il grido di tutta quanta l’umana famiglia, che echeggiava nella mia Umanità ed Io, gridando insieme con loro per dar loro forza, ripetevo per ben tre volte: “Se è possibile passi da Me questo calice.” Io parlavo a nome di tutti, come se fossero cosa mia, ma mi sentivo schiacciare; sicché la ripugnanza che senti non è tua, è l’eco della mia; se fosse tua mi sarei ritirato, perciò, figlia mia, volendo generare da Me un’altra mia immagine, voglio che accetti ed Io stesso voglio segnare nella tua volontà allargata e consumata nella mia, queste mie morti d’amore.” Gesù
Gesù era perfettissimo, il Santo Santo Santo si immola e si sacrifica e dà la vita senza pensare a sè stesso. Non era ripugnanza della natura di Gesù ma l'eco della ripugnanza delle creature. Fare il bene nella natura decaduta costa sacrificio e sopportare le pene che meritiamo non è una cosa allegra. Se uno s'ammala o ha una prova nessuno si diverte e sente le ripugnanze (non è un peccato sentire le ripugnanze) ma è un peccato imprecare e reagire malamente contro la Volontà di Dio. Gesù ha fatto suo il grido dell'Umana Famiglia compatendo le nostre infermità. Gesù fa comprendere il grado di fusione di Luisa con la dv
".. se fosse tua (la ripugnanza ndr) mi sarei ritirato.." Gesù
Teniamo sempre presente che Luisa era beneficiaria di grazie totalmente straordinarie e veramente molto grosse e quindi cadeva sotto la massima evangelica: a chi molto fu dato, molto sarà richiesto. A questo livello non ti puoi permettere alcune cadute altrimenti perdi Gesù - Dio offre pacchetti integrali: non puoi prenderti solo le delizie. Luisa si è presa delle effusioni da parte di Gesù - grandissime grazie chiamano grandissime croci - e questo è quello che tutti i dottori della Chiesa dicono: le grandi grazie non dobbiamo chiederle perchè se ti arriva una grazia straordinaria ti arriverà una croce che te la ricordi finchè campi. Meno grazie e le croci sono meno pesanti. Dio rispetta sempre questa proporzione. Patti chiari, amicizia lunga.
"...voglio che accetti ed Io stesso voglio segnare nella tua volontà allargata e consumata nella mia, queste mie morti d’amore.” Gesù
Quindi questo nuovo orizzonte di immolazione più dolorosa perchè le sofferenze spirituali e quelle interiori sono superiori (chi le ha vissute lo spiega - san Giovanni della Croce lo spiega, nel cammino ascetico che porta all'unione con Dio si deve passare per due notti - una dello spirito e una dei sensi - sono esperienze dolorosissime perchè per distaccarti dai 5 sensi il Signore deve farti soffrire da tutto ciò che è sensibile e già questo è tremendo ma nella notte dello spirito arrivano scrupoli, la sensazione di essere dannati, la perdite di fede, che non sente la devozione ecc... e dopo questo travaglio si vede la Luce ed ordinariamente le Nozze Mistiche).
Cerchiamo per quanto possibile di colmare i nostri momenti di assenza d'amore a Gesù e con la dv (trasformiamo la nostra vita in un canto d'amore per il Signore) e cerchiamo supplire, riparare e di fare per altri. Lui sa come guidarci e sa quello che possiamo fare e gli affidiamo il nostro piccolo perchè ci guidi al perfetto sviluppo.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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