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venerdì 6 marzo 2020

Santi e più belli di prima

Gesù elogia le anime che vivono e offrono l’esperienza della croce nella Divina Volontà e rivela particolari santamente sconcertanti degli effetti mirabili di questo loro patire. Spiega come attraverso le sue indicibili sofferenti non solo ci ha redenti, ma ci ha resi anche più santi e più belli di prima. Libro di Cielo, Volume 14, 24-26 Febbraio 1922, Lunedì 30 Settembre 2019

24 Febbraio 1922 La nostra croce, sofferta nella Volontà di Dio si fa lunga, simile a quella di Gesù

Brani che ci portano dentro il mistero della Croce (non solo quelle di Gesù ma anche le nostre) - la vita nel DV non è una vita di solo di felicità (solo in Paradiso sarà così); qui è vita di felicità grandissima e croci grandissime. Chi vive nella DV deve aspettarsi che siano croci giganti capaci di distendersi sulle generazioni passate, presenti e future.

Figlia mia, quando ricevetti la croce la guardai da cima a fondo, per vedere il posto che ciascun’anima prendeva nella mia croce e, fra tante, guardai con più amore e feci più attenzione speciale per quelle che sarebbero state rassegnate e avrebbero fatto vita nella mia Volontà. Le guardai e vidi la loro croce lunga e larga come la mia, perché la mia Volontà suppliva a ciò che alla loro croce mancava e l’allungava e l’allargava quanto la mia. Oh! come spiccava la tua croce lunga, lunga di tanti anni di letto, sofferta solo per compiere la mia Volontà. La mia era solo per compiere la Volontà del mio Padre Celeste, la tua per compiere la mia, l’una faceva onore all’altra e siccome l’una e l’altra contenevano la stessa misura, si confondevano insieme. Ora, la mia Volontà ha virtù di rammollire la durezza, di raddolcire l’amarezza, d’allungare ed allargare le cose corte, così quando mi sentii la croce sulle mie spalle, sentivo la morbidezza, la dolcezza della croce delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere, ah! il mio cuore ebbe un respiro di sollievo e la morbidezza delle croci di queste fece adattare la croce sulle mie spalle, da sprofondarsi tanto che mi fece una piaga profonda e sebbene mi desse acerbo dolore, sentivo insieme la morbidezza e la dolcezza delle anime che avrebbero sofferto nel mio Volere. E siccome la mia Volontà è eterna, il loro patire, le loro riparazioni, i loro atti correvano in ogni goccia del mio sangue, in ogni piaga, in ogni offesa; il mio Volere le faceva trovare come presenti alle offese passate, dacché il primo uomo peccò, alle presenti ed alle future. Erano proprio loro che mi ridavano i diritti del mio Volere ed Io, per amor loro, decretavo la Redenzione e se gli altri vi entrano, è per cagione di queste che vi prendono parte. Non c’è bene, né in Cielo né in terra, che Io conceda che non sia per causa loro.” Gesù

L'ultima frase è davvero santamente sconcertante. Per amore di quelle anime che avrebbero sofferto nella DV, Lui (Gesù) decretava la Redenzione e non c'è bene in Cielo e in Terra che non concede alle anime. Dobbiamo santamente meditare su cosa sia una sofferenza ed offerta vissuta nella DV, non soltanto nella Passione di Gesù. Non solo dice Gesù , tutte le sofferenze e le pene molto grandi // Luisa ha avuto anni di letto e mortificazione dell'irrigidimento della notte e del dover dipendere da tutti e (Luisa) stando a letto dipendeva dal prossimo e quindi gli dava fastidio. Se posso evito di chiedere aiuto ma se devo chiedere lo faccio. Gesù ha chiesto a Luisa se accettava questi dolori. Gesù usa il termine rassegnarsi, il don non sa se ad un certo punto diventa facile abbracciare la croce. La nostra natura ha ripugnanza verso la croce, è la nostra Volontà che deve abbracciare la croce vedendoci la Volontà di Dio. Le anime sante hanno una gioia immensa che non viene turbata dall'abbracciare la croce - abbracciare la croce è vivere la DV - la croce ci rende infelici non in quanto croce ma se noi in confronti di essi ci ribelliamo, smaniamo e ci divincoliamo. Non è la croce ma la nostra reazione che è causa di sofferenza.

La croce di un'anima che vive nella DIVINA Volontà nel 21° secolo ha avuto come effetto di rammollire la croce di Gesù. Se c'è una cosa sicura (se si capisce l'italiano) queste sono realtà tipiche della DV poi che uno ci arrivi o meno non importa. Importanza di soffrire le croci nella DV.

26 Febbraio 1922 Come Gesù ci copri di bellezza nella Redenzione

Figlia mia, Io creai la creatura bella, nobile, di origine eterna e divina, piena di felicità e degna di Me; il peccato la rovinò da cima a fondo, la snobilitò, la deformò e la rese la creatura più infelice, senza poter crescere, perché il peccato le arrestava la crescita e la copriva di piaghe, da mettere ribrezzo solo a vederla. Ora, la mia Redenzione riscattò la creatura dalla colpa e la mia Umanità non fece altro che come una tenera madre col suo neonato, che non potendo prendere altro cibo per dare la vita al suo bimbo, si apre il seno ed attacca al suo petto il suo bimbo e dal suo sangue convertito in latte gli somministra l’alimento per dargli la vita. Più che madre la mia Umanità si fece aprire in se stessa, a colpi di sferze, tanti fori, quasi come tante mammelle, che mandavano fuori fiumi di sangue per fare che i miei figli, attaccandosi, potessero succhiare l’alimento per ricevere la vita e sviluppare la loro crescita e con le mie piaghe coprivo la loro deformità e li rendevo più belli di prima e se nel crearli li creai cieli tersissimi e nobili, nella Redenzione li ornai tempestandoli di stelle fulgidissime delle mie piaghe per coprire le loro bruttezze e renderli più belli; alle loro piaghe e deformità Io attaccavo i diamanti, le perle, i brillanti delle mie pene, per nascondere tutti i loro mali e vestirli d’una magnificenza da superare lo stato della loro origine, perciò, con ragione, la Chiesa dice: “Felice colpa”, perché con la colpa venne la Redenzione e non solo la mia Umanità li alimentò col suo sangue, li vestì con la sua stessa Persona e li fregiò con la sua stessa bellezza, ma ora le mie mammelle sono sempre piene per alimentare i miei figli. Quale non sarà la condanna di coloro che non vogliono attaccarsi per ricevere la vita e crescere e poter coprire le loro deformità?” Gesù

Ripasso di cose che Gesù spesso parla - efficacia della Redenzione. La creatura uscita da Lui era nobile e un capolavoro. L'umanità sarebbe stata simile alla Madonna e poi è arrivato il peccato - causa anche delle croci / quando arriva una croce dobbiamo pensare: maledetto peccato. La DV ci sottopone alle croci perchè bisogna distruggerli, i nostri peccati e quegli degli altri. Il peccato ha rovinato e degradato, da nobile a pezzente e ha deformato la creatura. Ricordiamo in maniera generale che le deformazioni generale è colpa del peccato (principi generali metafisici, la bruttezza in quanto tale testimonia la presenza del peccato del mondo - chi è brutto non è brutto fisicamente per colpa sua). Cosa ha fatto Gesù?

La deformazione che Gesù ha vissuto - Ora della Passione ora 17, quando Gesù viene presentato a Pilato con le ossa scarnificate, volto deformato, ecc.... - Gesù per un giorno è stato un giorno più che brutto. E quella bruttezza di Gesù esteriore era l'operazione chirurgica per ridarci la bellezza, chi ha difficoltà a vedere film di cruenti di Gesù si faccia coraggio perchè così posso vedere come io l'ho ridotto con i miei peccati. Chiunque recita l'Ora della Passione sa che se Gesù non muore in croce per noi è finita ma a tutti noi dispiace di aver reso Gesù in quel modo? Ma questo non è bastato.

1) Gesù ha aperto una montagna di rivoli di sangue per lavare le nostre colpe 2) questi rivoli sono diventate - attraverso i buchi - mammelle come una Mamma che mette suo figlio al seno, mentre le piaghe coprono le nostre deformità, le mammelle sono alimento per la nostra anima (e noi dobbiamo andare a succhiare il sangue) e queste mammelle ci aiutano nella crescita dell'anima (crescita nella santità, ecc...) - la nostra anima non è qualcosa di già completo e definito. Ha delle potenzialità che sono da sviluppare ma se non ho un'alimento che ti sblocca questa situazione di stallo causata dal peccato? 3)Non bastano le mammelle, non bastano le deformità di Gesù per coprire le nostre deformità interiori e neanche il sangue per lavarci ma anche perle, diamanti e brillanti e questo deriva dalla pluri diversità delle pene e sofferenze che Gesù ha patito. (Sempre nelle ore della Passione sappiamo cosa gli è accaduto - le guardie non potevano sopportare il suo sguardo pieno d'amore). Felice colpa (cantata in un momento di follia) attraverso la quale (se ci facciamo risanare) diventiamo ancora più belli di prima. Le mammelle di Gesù sono sempre piene, nella preghiera noi dobbiamo imparare ad avere questa dimensione unitiva con Gesù (spirituale). Questa operazione noi dobbiamo farla, noi la bocca per succhiare quel sangue dobbiamo farla, questo deve tradursi in atto compiendo delle operazioni spirituali ben precise nella nostra preghiera.

"..Quale non sarà la condanna di coloro che non vogliono attaccarsi per ricevere la vita e crescere e poter coprire le loro deformità?

Chi si azzarda ad essere tanto ingrato a Gesù, cosa deve meritare? Nient'altro che la condanna per tanto disprezzo verso questi tanti doni.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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