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martedì 31 marzo 2020

Il disfacimento del volere umano

Splendida lezione di Gesù sul senso e il fine della croce, che serve a disfare totalmente l’umano volere per abilitarci a vivere fusi con la Divina Volontà in modo simile alla vita di Gesù sulla terra. Libro di Cielo, Volume 14, 6 Giugno 1922, Giovedì 24 Ottobre 2019

6 Giugno 1922 Vivendo nella Divina Volontà, la croce e la santità si fanno simili a quelle di Gesù

Diversi spunti di suggestione di questo brano. Per prima cosa meditiamo sulla vita nella DV che è un cammino che parte da alcune cose ed arriva ad altre (e quelle cose da cui parte sono necessarie) che poi le prime cose vanno un pò scemando e trasformandosi in altro in quello che Gesù vuole e chiede all'anima. Poi c'è un punto fondamentale: come noi viviamo e reagiamo con la Croce?

Stavo pensando tra me: “Come mai il mio buon Gesù è cambiato con me, prima si dilettava tutto nel farmi patire, tutto era partecipazione di chiodi e croce; adesso tutto è svanito, non si diletta più nel farmi patire e, se qualche volta soffro, mi guarda con una indifferenza, non mostra più quel gusto d’una volta.” (Luisa) -

Le sofferenze, croci ecc.. di cui parla Luisa sono le esperienze (agli inizi del suo cammino e nei primi 10 libri di Cielo) cose che alla nostra sensibilità appaiono come cose immense eppure Gesù relativizza queste cose pur tanto grandi. Noi se conoscessimo una persona stigmatizzata saremmo stupiti: sono dolori atroci ma Gesù dice che quelle cose sono piccole.

Figlia mia, quando ci sono i gusti maggiori, i gusti minori perdono il loro diletto, la loro attrattiva e perciò vengono guardati con indifferenza. La croce lega la grazia, ma chi l’alimenta, chi la fa crescere a debita statura? La mia Volontà..."

Perchè il fine della croce sia raggiunto occorre che la persona non renda vana quella croce.

Se noi ci santifichiamo nella croce, piovono fiumi di grazia ma chi è alimenta la grazia e la fa crescere a debita statura?

"..La croce lega la grazia, ma chi l’alimenta, chi la fa crescere a debita statura? La mia Volontà. E’ lei sola che completa tutto e fa compiere i miei più alti disegni nell’anima e se non fosse per la mia Volontà, la stessa croce, per quanto potere e grandezza contiene, può far rimanere le anime a mezza strada..." Gesù

Che significa?

"..Oh! quanti soffrono e siccome manca l’alimento continuo della mia Volontà, non giungono alla meta, al disfacimento del volere umano ed il Voler Divino non può dare l’ultimo colpo, l’ultima pennellata della santità divina..." Gesù

Pensiamo ad una valigia, la valigia la disfo quando arrivo in un posto - tiro fuori tutto e dopo non ci resta più nulla. Qui si parla di disfacimento del volere umano che è il fine primario di ogni croce, la croce per antonomasia - una sofferenza o tribolazione - la croce in quanto tale è una mortificazione della tua volontà - un'evento sgradevole di vario genere che tu non la vorresti ma non la vuoi perchè è normale perchè la natura umana - in quanto creata da Dio ha repulsione di tutto ciò che dobbiamo patire in qualche modo. Se io vivo una croce fuori dalla dv cioè senza amore, senza accettazione e senza rassegnazione è chiaro che la croce sarà vana e i meriti saranno pochissimi - IL MERITO NON STA NELLA SOFFERENZA - di per sè la sofferenza è una cosa brutta - IL MERITO STA NELL'ADERIRE IN QUELLA SOFFERENZA SI RICONOSCE UN'ESPRESSIONE DELLA VOLONTA' DI DIO Per ciò si dice FIAT con dolore ma bisogna dirlo altrimenti la croce resta ma arriva a metà (per bene che vada). E il Volere Divino non può dare l'ultimo colpo.

Fino a quando Gesù non ci vedrà ben disposti e preparati (specie per chi vuole vivere nella dv) se non vede che la volontà umana non è sufficientemente smontata e ha acquistato quell'abitudine di non volere di testa propria non c'è lo step successivo. Continuiamo a stare nel gusto minore e continuiamo a stare in quelle attività tipiche della santità umana (che comunque sono gradite al Cielo ma sono piccole). Il discorso di Gesù appare chiaro e si deve passare dalla risposta singola e personale - di un'anima che accoglie la croce e rinuncia alla sua volontà - passerà al secondo step di dilatare ogni sua croce all'universo intero.

"..prima la tua croce era piccola, incompleta, ora la mia Volontà ti eleva nella mia Volontà e la tua croce si fa grande ed ogni atto che fai nel mio Volere è un chiodo che riceve il tuo volere e vivendo nella mia Volontà, la tua croce si stende tanto da diffonderti in ogni creatura e mi dà per ciascuna quella vita che ho dato loro per ridarmi l’onore, la gloria, lo scopo per cui l’ho creata..." Gesù

Come faccio a fondermi con la dv per spandere gli effetti? E' un passaggio fondamentale che ci fa capire come si incontra il divino e l'umano. Il divino scende dall'alto dando quella valenza infinita ai nostri atti e universale (estendendosi in ogni tempo, luogo e creatura per dare a Dio quella gloria che avrebbero dovuto dargli)

"..Vedi, la tua croce si stende non solo per te, ma per ciascuna creatura, sicché dovunque vedo la tua croce; prima la vedevo solo in te, ora la vedo dappertutto.." Gesù

Questo ulteriore passaggio avviene fondendosi nella dv

".. Quel fonderti nella mia Volontà, senza alcun interesse personale, ma solo per darmi quello che tutti dovrebbero darmi e per dare a tutti tutto il bene che il mio Volere contiene, è solo della Vita Divina, non umana; sicché solo la mia Volontà è quella che forma questa santità divina nell’anima. Onde le tue croci primiere erano santità umana e l’umano per quanto santo, non sa fare cose grandi, ma piccole, molto meno elevare l’anima alla santità e alla fusione dell’operato del suo Creatore, resta sempre nella restrizione di creatura, ma la mia Volontà, abbattendo tutte le barriere umane, la getta nell’immensità divina e tutto si fa immenso in lei: croce, chiodi, santità, amore, riparazione, tutto; la mia mira in te non era la santità umana,.." Gesù

Anche una piccolissima cosa quotidiana diventano immense abbattendo le barriere umane. Il susseguirsi anche delle tribolazioni anche forti di Luisa avevano questo fine (disfare la sua volontà umana) al fine di abilitarla agli orizzonti sconfinati e quando si entra in questo orizzonte si riproduce la stessa vita terrena di Gesù

".. perché Io fui concepito crocifisso e morii crocifisso, la mia croce era alimentata dalla sola Volontà eterna e perciò per tutti e per ciascuno Io fui crocifisso. La mia croce suggellò tutti col suo emblema.” Gesù

Gesù spiegò a Santa Margherita (il Sacro Cuore) che aveva iniziato a soffrire dall'istante del suo concepimento perchè sapeva tutti i peccati del mondo e sapeva (in quanto Dio) quante sofferenze avrebbe dovuto patire. Nella DV quel famoso punto doloroso (lo scandalo della croce) la croce diventa perpetua divina ed ininterrotto ed è chiaro che alla minima sofferenza ti lagni non ci puoi arrivare. E' evidente che c'è una parte divina ma ci dobbiamo mettere del nostro, i nostri interessi cessano e la nostra vita non ci appartiene e dobbiamo dare gloria a Gesù - è chiaro che quando si fanno le meditazioni bisogna prendere sul serio ed è il punto di arrivo e non punto di partenza e piano piano dobbiamo percorrere questo tracciato. Dobbiamo avere chiare le idee perchè si cammina sempre più e meglio e non si può vivere di botto in questo modo - non ci facciamo venire la depressione perchè queste sono vette altissime / almeno sappiamo dove sappiamo camminando e quando arriverà una croce si tenga presente questo. Nell'accoglierla si guardi alla DV che sta cercando anche questa croce di disfare la mia volontà umana senza la quale la perfezione della vita nella dv non ci può stare.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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