Gesù rievoca a Luisa come fu da Lui preparata per vivere nella divina Volontà, soprattutto attraverso il matrimonio mistico. Applicazioni di tali aspetti alla vita ordinaria di chi desidera vivere nel Divin Volere. Elogio della grandezza e potenza infinita di ogni atto fatto nel Divin Volere. Libro di Cielo, volume 13, 5-10 Dicembre 1921, Lunedì 9 Settembre 2019
5 Dicembre 1921 Chi non accetta i doni di Dio è un ingrato. Dubbi e difficoltà
Per comprendere bene i brani occorre andare alla meditazione precedente( Come mai 2000 anni prima di rivelare la Divina Volontà? e abbiamo Lusia stessa con delle obiezioni). Gesù qua una piccola premessa e uno sviluppo del discorso, Gesù ci riporta al primo volume facendo una paraboletta con il ragazzo scalzo, lacero e povero che il re innalza a grandissima dignità.
"..Supponi un re circondato dai suoi fidi ministri e un povero ragazzo scalzo, lacero, preso d’amore di vedere il re sale la reggia e facendosi più piccolo di quello che è, guarda il re da dietro i ministri e poi si abbassa temendo d’essere scoperto. Il re fa attenzione e mentre il ragazzo se ne sta rannicchiato dietro i ministri, lo chiama, lo mette in disparte; il piccino trema, arrossisce, teme d’essere punito, ma il re se lo stringe al cuore e gli dice: “Non temere, ti ho messo in disparte per dirti che voglio elevarti al disopra di tutti, voglio che tu superi tutti i doni che ho dato ai miei ministri , né voglio che esci più dalla mia reggia.” Se il ragazzo è buono accetterà con amore la proposta del re, dirà a tutti quanto è buono il re, lo dirà ai ministri, chiamando tutti a ringraziare il re. Se poi è ingrato, si rifiuterà d’accettare dicendo: “che vuoi da me? Sono un piccino povero, lacero, scalzo, non sono per me questi doni” e serberà nel suo cuore il segreto della sua ingratitudine; non è questa una orrenda ingratitudine? E che ne sarà di questo ragazzo? Tale sei tu, siccome ti vedi indegna vorresti sbarazzarti dei miei doni.” Gesù
Spunto di riflessione non solo per le cose straordinarie che sono successe a Luisa ma anche per noi ed è uno spunto di umiltà sul quale ci dobbiamo regolare: Ora, certamente Gesù gradisce che noi abbiamo una bassa idea di noi stessi (san Paolo scrive nelle sue lettere dice di non farsi un'opinione di noi stessi, per quanto concerne noi dobbiamo ritenerci - Monfort - nulla più il peccato e dobbiamo ritenerci responsabili della morte di Gesù e per quanto sta in noi (i meriti in senso stretto dovremmo meritarci l'inferno e da noi stessi siamo incapaci di compiere qualcosa di buono o utile alla nostra salvezza - dobbiamo ricordarcelo bene e che dobbiamo convincerci al 100%) e sono disposizioni da mantenere nel nostro rapporto con Dio - umiliarci di fronte a Lui nella convinzione che è la verità allo stato puro - chi si umilia sarà esaltato. Umili con la faccia a terra (immagine del pubblicano mortificato).
Detto ciò se il Signore di sua iniziativa ci fa un regalo o una grazia ordinaria o straordinaria (tipo elezione per una missione particolare) che facciamo? sarebbe umiltà dire che lasciamo perdere? sarebbe umiltà o no? Sarebbe stata umiltà se la Madonna avesse rifiutato l'annuncio dell'Angelo ritenendosi troppo indegna? No. Sarebbe stata ingratitudine e ciò vale per le grazie ordinarie o straordinarie / non capisco perchè Tu Signore mi abbia scelto ma se questo è FIAT. L'umiltà va esercitata di fronte a Dio nel nostro rapporto personale e non va ostentata al prossimo. E' esercizio fatto davanti a Dio.
E poi Gesù riporta Luisa a ciò che fece con lei all'inizio del suo percorso
E Lui (Gesù): “E’ giusto, è necessario che parli di te. Sarebbe bello se uno sposo che vuole contrarre sposalizio con una sposa, tratti con gli altri e non con lei, mentre è necessario che si confidino i loro segreti, che uno sappia ciò che ha l’altro, che i genitori dotino questi sposi e che anticipatamente uno si abitui ai modi dell’altro?”
Ed io ho soggiunto: “Dimmi, vita mia, e qual è la mia famiglia ? Quale la mia e la tua dote?” E sorridendo ha ripreso:
“La tua famiglia è la Trinità. Non ti ricordi nei primi anni di letto che ti condussi in Cielo e dinanzi alla Trinità Sacrosanta facemmo la nostra unione? Ed Essa ti dotò di tali doni che tu stessa non li hai conosciuti ancora e come ti parlo del mio Volere, degli effetti e del valore, vengono scoperti i doni di cui fin d’allora fosti dotata. Della mia dote non ti parlo perché ciò che è mio è tuo. E poi, dopo pochi giorni scendemmo dal Cielo e tutte e tre le Divine Persone prendemmo possesso del tuo cuore e formammo la nostra perpetua dimora; Noi prendemmo le redini della tua intelligenza, del tuo cuore, di tutta te ed ogni cosa che tu facevi era uno sbocco della nostra Volontà Creatrice su di te, erano conferme che il tuo volere era animato da un Volere Eterno. Il lavoro è già fatto, non resta altro che farlo conoscere, per fare che non solo tu, ma anche altri possano prendere parte a questi grandi beni e questo lo sto facendo chiamando ora un mio ministro ed ora un altro ed anche ministri di parti lontane, per metterli a conoscenza di queste grandi verità. Perciò la cosa è mia, non tua, onde lasciami fare; anzi devi sapere che ogniqualvolta manifesti un valore in più del mio Volere, sento tanto contento che ti amo con amore moltiplicato.” Gesù
Tutto è partito da due atti: il Matrimonio Mistico (primo Volume) e l'offerta come Vittima e come tante volte c'è stato modo di evidenziare, questo da un punto di riferimento in un'anima che voglia vivere nella Divina Volontà. Non è in nostro potere fare il matrimonio mistico (cosa grossa) nè possiamo fare spregiudicate offerte come vittima (perchè il Signore la prende sul serio). Fatte queste precisazioni, cosa significano questi due atti? Il Matrimonio Mistico significa che l'amore della mia vita, Colui che deve essere il punto di riferimento di ogni mia scelta (chi viene a Me e non mi ama più di suo Padre, Madre ecc... - Vangelo - un santo marito deve amare Gesù più di quanto ama la moglie, figli ecc... e più della propria vita) e questo è il Matrimonio Mistico. La Vita nella DV è tutta vita d'amore e di totale abbandono, nella Bibbia ci sono un sacco di metafore della relazione tra Dio/Gesù e il cuore delle persone che è sempre descritto come una relazione sponsale. Dobbiamo entrare in questo orizzonte di una relazione ardente per Gesù - l'innamoramento poi scema - è necessario per entrare nella DV. E il secondo è: a qualunque costo nella dv, a costo di qualunque sacrificio; quando ci sono queste cose la nostra Famiglia diventa la Santissima Trinità e Loro cominciano a seminare nella nostra anima doni, effetti e voleri di cui noi non saremo subito consapevoli ma man mano ne diventeremo consapevoli. Vuoi tu vivere....sei tu disposto a fare a qualunque costo la Divina Volontà?
E Gesù: “Non ti accorare neppure per questo, sono Io che molte volte suscito queste difficoltà per rispondere non solo a te e confermarti le verità che ti dico, ma per rispondere a tutti quelli che leggendo queste verità possano trovare dubbi e difficoltà ed Io rispondo loro prima, affinché possano trovare la luce e la soluzione di tutte le loro difficoltà. Non mancheranno critiche, perciò tutto è necessario.”
Mettiti in condizione di vivere questo dono e l'ultima considerazione che se sorge qualche difficoltà, impariamoci a santificare. Le cose accadono e Dio non dorme, anche se le cose sono sgradevoli tranquilli che il Signore ha permesso quella difficoltà.
10 Dicembre 1921 La fecondità d’un atto nel Divin Volere
“Figlia mia, quanto è grande un atto fatto nel mio Volere. Vedi, se tu domandassi al sole: “Quanti semi hai fecondato, quanti ne hai moltiplicati dacché sorgesti sul nostro orizzonte?” Né il sole, né qualunque altra creatura per quanto scienziata sia, ti potrà rispondere neanche con un numero approssimativo quanti semi ha fecondato, né quanti ne ha moltiplicati. Ora, un atto fatto nel mio Volere è più che sole, che moltiplica i semi non umani, ma divini, all’infinito. Oh quanto sorpassa la fecondità e la molteplicità dei semi che ha fecondato il sole! Succede un’innovazione nel mondo spirituale, un’armonia da cui sono tutti attratti. I più disposti, al sentire l’armonia si riscaldano, mille e mille effetti sorgono come tanti semi e siccome l’atto fatto nel mio Volere porta con sé la potenza creatrice, feconda quei semi in modo incalcolabile a mente finita, sicché gli atti fatti nel mio Volere sono semi divini che portano con sé la potenza creatrice, che più che sole fecondano, non solo, ma creano i semi e li moltiplicano all’infinito. Questi mi danno campo a nuove creazioni, mettono in moto la mia potenza, sono i portatori della Vita Divina.” Gesù
Piccola apologia di quanto è grande un'atto fatto nel Divin Volere. Semi divini che portano in sè una potenza creatrice. Quanti semi il Sole ha fecondato? Un'atto fatto compiuto nella DV sorpassa il numero di semi fecondati dal Sole.
"..Succede un’innovazione nel mondo spirituale.." Gesù / Ultimo hi-tech dello spirito. Gli effetti di questi raggi divini che moltiplicano gli effetti benefici trovano quelli che sono meglio disposti percepiscono alcuni benefici ma non sanno da dove vengono. Grande mistero del finito che diventa infinito, noi facciamo degli atti che apparentemente sembrano finiti....San Luigi Monfort diceva che gli atti fatti per Maria eper mezzo di Maria con le intenzioni di Maria....se uno dice (prima di compiere un'azione): rinunzio a mè stesso, alle mie intenzioni e mi dono a tutto a te...questo produce degli effetti. Anche se non senti nulla, quell'atto rimane reale, quando si battezza un bambino non si vede nulla, quando si viene assolti, quando si diventa preti ecc...ma sono stati prodotti degli effetti che se fossimo capaci di vederli con l'anima resteremmo sbalorditi.
MEDITAZIONE SULLA DV DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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