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mercoledì 18 dicembre 2019

Il significato della prigionia di Gesù

Gesù spiega a Luisa cosa è la Divina Volontà nella vita della Trinità e come Essa debba diventare come l'anima per il corpo. Splendida lezione di Gesù sul significato della sue tre ore di prigionia nella notte tra il Giovedì e il Venerdì santo. Libro di Cielo, volume 13, 27-29 Ottobre 1921, Venerdì 23 Agosto 2019

27 Ottobre 1921 La Divina Volontà dev’essere come anima al corpo

Stavo dicendo al mio sempre amabile Gesù: “E’ da molto tempo che non mi metti dentro di Te, io mi sentivo più sicura, prendevo più parte alla tua Divinità era come se la terra non mi appartenesse ed il Cielo fosse il mio soggiorno; quante lacrime versavo quando il tuo Volere mi metteva fuori, il solo sentire l’aria della terra mi era di peso insopportabile, ma il tuo Volere vinceva ed io, piegando la fronte, mi rassegnavo. Ora ti sento sempre dentro di me e quando vado in delirio di vederti, solo col muoverti nel mio interno, oppure uscendo un tuo braccio mi quieti e mi dai la vita; dimmi, qual è la cagione?” E Gesù: “Figlia mia, è giusto, dopo aver portato te nel mio interno per tutta la mia Vita, è tuo dovere che tu porti Me nel tuo interno per tutta la tua vita e se ti mettevo nel mio interno era per profumare l’anima tua e distendere in te un nuovo cielo, per renderla degna abitazione della mia persona. E’ vero che ti sentivi più sicura e le gioie piovevano su di te, ma la terra non è luogo di delizie, il dolore è il suo retaggio e la croce è il pane dei forti. Molto più che dovendo stabilire in te il centro del mio Volere, era necessario che vivesse in te e che ti servisse come anima al corpo..." Gesù

Alcune cose nella prima sono ad hoc per Luisa (almeno per la prima parte perchè ha posseduto il dono della DV in maniera straordinaria). Luisa ci racconta che ha vissuto una duplice esperienza: Gesù la metteva dentro di lei e questa operazione non poteva farla per sempre ma serviva a creare quelle prerogative tali per farle scendere il dono della divina volontà e poi parla di Gesù che esce dal suo cuore; questa seconda esperienza non toglie la felicità ma anche la condizione di tutti i viatori (la croce). Santa Rosa da Lima lascia delle parole spettacolari, grandissima mistica che ha avuto rivelazioni di Gesù. (Tutti sappiamo che la Grazia segue la tribolazione, senza il peso delle tribolazioni non si giunge alla grazia, quanto accrescono i dolori accresce le grazie - rivelazioni a santa Rosa da Lima). Nessuno pensi che la DV bypassi questa via. Le sofferenze vanno abbracciate con amore.

Dagli “Scritti” di santa Rosa da Lima, vergine Conosciamo l'amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza

Il Salvatore levò la voce e disse: Tutti sappiamo che la grazia segue alla tribolazione, intendano che senza il peso della afflizioni non si giunge al vertice della grazia, comprendano che quanto cresce l'intensità dei dolori, tanto aumenta la misura dei carismi. Nessuno erri né si inganni; questa é l'unica vera scala del paradiso, e al di fuori della croce non c'é altra via per cui salire al cielo. Udite queste parole, mi sentii spinta a scendere in piazza per gridare a tutti, qualunque fosse la loro età, il sesso e la condizione: Ascolta, popolo; ascoltiamo, genti tutte. Da parte di Cristo e con parole della sua stessa bocca vi avverto che non si riceve grazia senza soffrire afflizioni. E' necessario che dolori si aggiungano a dolori per conseguire l'intima partecipazione alla natura divina, la gloria dei figli di Dio e la perfetta bellezza dell'anima.... Oh se i mortali conoscessero che gran cosa é la grazia, quanto é bella, quanto nobile e preziosa, quante ricchezze nasconde in sé, quanti tesori, quanta felicità e delizie! Senza dubbio andrebbero essi stessi alla ricerca di fastidi e pene; andrebbero questuando molestie, infermità e tormenti invece che fortune, e ciò per conseguire l'inestimabile tesoro della grazia. Questo é l'acquisto e l'ultimo guadagno della sofferenza ben accettata. Nessuno si lamenterebbe della croce e dei dolori, che gli toccano in sorte, se conoscesse con quali bilance vengono pesati nella distribuzione fra gli uomini.

QUA IL LINK AL SITO CHE HO TROVATO

"..Tu devi sapere che la mia Volontà dev’essere come l’anima al corpo, vedi, anche in Noi succede questo, tra le Tre Divine Persone, il nostro amore è grande, infinito, eterno, ma se non avessimo una Volontà che anima e dà vita a questo amore, il nostro amore sarebbe senza vita, senza opere; la nostra sapienza appare incredibile, il nostro potere può stritolare tutto in un minuto ed in un altro minuto può rifare tutto, ma se non avessimo una Volontà che volesse manifestare la maestria della nostra sapienza, come la manifestò nella Creazione, in cui tutto ordinò ed armonizzò insieme e col suo potere la fissò in modo che non può spostarsi un tantino, l’una (la sapienza) e l’altro (l’amore) sarebbero stati senza fare nulla e così di tutto il resto dei nostri attributi..." Gesù

Gesù spiega che la DV dovrà essere come l'anima per il corpo, l'anima è tutto per il corpo. Il cadavere ha le mani ma non palpa, ha la lingua ma non gusta ecc..

L'amore di Dio, la Sapienza di Dio, la Potenza ecc.. come fa Dio ad usarla? con la Volontà Non lo dimentichiamo mai, quando si vivono delle situazioni difficili: la DV se volesse con un secondo stritolerebbe ogni avversario e se non lo fa è perchè non lo vuole e molte sofferenze sono necessarie (e passiamo al secondo capitolo).

29 Ottobre 1921 Effetti della prigionia di Gesù

Figlia, i nemici mi lasciarono solo in prigione, legato orribilmente ed all’oscuro, sicché tutto intorno erano fitte tenebre, oh! come mi affliggeva questa oscurità, avevo le vesti bagnate dalle acque sporche del torrente, sentivo la puzza della prigione e degli sputi di cui ero imbrattato, avevo i capelli in disordine, senza una mano pietosa che me li togliesse davanti agli occhi e dalla bocca, le mani avvinte dalle catene e l’oscurità non mi permetteva di vedere il mio stato, ahimè, troppo doloroso ed umiliante. Oh! quante cose diceva questo mio stato sì doloroso in questa prigione. In prigione stetti tre ore; con ciò volli riabilitare le tre età del mondo: quella della legge di natura, quella della legge scritta e quella della legge di grazia; volevo sprigionarli tutti, riunendoli tutti insieme e dare loro la libertà di figli miei. Con lo stare tre ore volli riabilitare le tre età dell’uomo: la fanciullezza, la gioventù e la vecchiezza, volli riabilitarlo quando pecca per passione, per volontà e per ostinazione, oh! come l’oscurità che vedevo intorno a Me mi faceva sentire le fitte tenebre che produce la colpa nell’uomo, oh! come piangevo e gli dicevo: Oh! uomo, sono le tue colpe che mi hanno gettato in queste fitte tenebre per cui Io soffro per darti la luce, sono le tue nefandezze che così mi hanno imbrattato, per cui l’oscurità non mi permette neppure di vederle; guardami, sono l’immagine delle tue colpe; se vuoi conoscerle, guardale in Me!..." Gesù

Gesù era in pessime condizioni ma se avesse voluto con un'atto di volontà poteva fare qualsiasi cosa. Sia il Padre che Gesù non hanno voluto usare la propria Onnipotenza per risolvere questa situazione.

"..Sappi però che nell’ultima ora in cui stetti in prigione spuntò l’alba e dalle fessure entrò qualche barlume di luce, oh! come respirò il mio cuore nel poter vedere il mio stato sì doloroso, ma ciò significava che quando l’uomo è stanco della notte della colpa, la grazia come alba si fa intorno a lui, mandandogli barlumi di luce per richiamarlo, perciò il mio cuore diede un sospiro di sollievo ed in quest’alba vidi te, mia diletta prigioniera, che il mio amore doveva legarti in questo stato e che non mi avresti lasciato solo nell’oscurità della prigione, ma aspettando l’alba ai miei piedi e seguendo i miei sospiri avresti pianto con Me la notte dell’uomo; questo mi sollevò ed offrii la mia prigionia per darti la grazia di seguirmi. Ma un altro significato conteneva questa prigione e questa oscurità, era la lunga mia dimora della mia prigionia nei tabernacoli, la solitudine in cui sono lasciato, per cui molte volte non ho a chi dire una parola o a chi dare uno sguardo d’amore; altre volte sento nella santa ostia le impressioni dei tocchi indegni, la puzza di mani marciose e fangose e non vi è chi mi tocchi con mani pure e mi profumi col suo amore e quante volte l’ingratitudine umana mi lascia all’oscuro, senza la misera luce d’una lampadina, sicché la mia prigione dura e durerà ancora e siccome siamo tutti e due prigionieri -tu prigioniera nel letto solo per amor mio, Io prigioniero per te-, col mio amore dovrò legare, con le catene che mi tengono avvinto, tutte le creature. Così ci faremo compagnia a vicenda e mi aiuterai a stendere le catene per legare tutti i cuori al mio amore.” Gesù

Dobbiamo capire una cosa: Dio opera continuamente, Gesù nel Vangelo di San Giovanni ogni tanto Gesù dice "il Padre opera sempre e anch'io opero" e adesso sta facendo un'infinita molteplicità di atti e non ci capiamo quasi nulla delle pochissime cose che sappiamo.

"..quella della legge di natura.." cioè da Adamo ai 10 comandamenti, la legge scritta dal Sinai alla Pentecoste e poi dalla Pentecoste. Poi ha riparato i peccati delle tre fasce dell'uomo, chi poteva immaginarlo? Poi Gesù ha riparato i peccati per passione quando siamo trascinati da qualche passione non domata, quando si pecca per volontà - il peccato mortale in senso stretto - e quando si pecca per ostinazione. Qualcuno poteva immaginarselo? Eppure tutto era compreso in questo luogo e in quello stato. Noi dobbiamo lambire forse questi misteri della scienza di Dio, i nemici di Gesù lo stavano massacrando e nessuno si immaginava una cosa del genere. La vita di Gesù e della Madonna è stata tutta così -ogni tanto Gesù ci aiuta - ma noi non sappiamo quasi niente. Nelle ore della Passione noi ci facciamo presenti con Gesù, basta entrare nella DV e posso raggiungere oltre i confini del tempo Gesù che sta soffrendo e dargli un ricambio d'amore. Ti ringrazio perchè è anche per colpa mia che stai in prigione.

Poi ci sono i tabernacoli. Il Cardinal Sarah ha detto che l'uomo tornerà ad essere un grande uomo (e la Chiesa tornerà a splendere) quando tornerà ad inginocchiarsi davanti ai Tabernacoli, a fiotti dovrebbero correre da essi e spesso non c'è nessuno o c'è chi fa la Comunione non si fa un piccolo inchino. Davanti al Tabernacolo c'è Gesù che continua a soffrire. Gesù mi dà l'amore se vado davanti al Tabernacolo, non è la stessa cosa la presenza in esso e quella per Potenza, Essenza e Presenza. Il Tabernacolo è il Tabernacolo, ma se fossimo infermi possiamo unirci spiritualmente. Ricordiamo tocchi indegni e puzza di mani marciose (adesso quanti toccano in mondo indegno Gesù?). Ogni istante passato al Tabernacolo lo vedremo in Paradiso quante grazie ci otterrà e procurerà.

Ora dopo stavo pensavo tra me: “Quante piccole cose si sanno di Gesù, mentre ha fatto tanto, perché hanno parlato così poco di tutto ciò che il mio Gesù ha operato e sofferto?” E tornando di nuovo ha soggiunto: “Figlia mia, tutti sono avari con Me, anche i buoni, quanta avarizia hanno con Me, quante restrizioni, quante cose non manifestano di ciò che dico loro e comprendono di me e tu, quante volte non sei avara con Me? Quante volte o non scrivi ciò che ti dico, o non lo manifesti, è un atto d’avarizia che usi con Me, perché ogni conoscenza in più che si fa di Me, è una gloria e un amore di più che riscuoto dalle creature. Quindi sii attenta e sii più liberale con Me ed Io sarò più liberale con te.” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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