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venerdì 1 novembre 2019

L'unica santa "fissazione": la Divina Volontà

Fondersi nella Divina Volontà porta l'anima a vivere del tutto in Essa, a fissarsi completamente nel Divin Volere ed Esso cristallizza l'anima radicando in Gesù tutto il suo operato. Le croci e le sofferenze devono essere fatte scorrere nella Divina Volontà per avere il triplice effetto di consolare e riparare Gesù, procurare immensi beni alle anime e aprire all'anima sofferente nuove correnti di unione, amore e grazie. Riferimenti: Libro di cielo, Volume 11, 30 Gennaio e 10 Agosto 1916). Catechesi sulla Divina Volontà "Fondersi nella Divina Volontà", quinta puntata, Martedì 16 Luglio 2019

30 Gennaio 1916 La Divina Volontà cristallizza l’anima che vive in Essa

Stavo fondendomi tutta nel mio sempre amabile Gesù e mentre facevo ciò, Gesù, venendo, si fondeva tutto in me e mi ha detto: “Figlia mia, quando l’anima vive del tutto nella mia Volontà, se pensa, i suoi pensieri si riflettono nella mia mente in Cielo; se desidera, se parla, se ama, tutto si riflette in Me e tutto ciò che faccio si riflette in lei. Succede come quando il sole si riflette nei vetri, si vede in questi un altro sole, tutto simile al sole del cielo, con questa differenza, che il sole nel cielo è fisso e sta sempre al suo posto, mentre nei vetri è passeggero. Ora, la mia Volontà cristallizza l’anima e tutto il suo operato si riflette in Me, ed Io, ferito, rapito da questi riflessi, le mando tutta la mia luce in modo da formare in lei un altro sole, sicché pare un sole in cielo e l’altro in terra. Che incanto e quali armonie tra loro! Quanti beni non si versano a pro di tutti! Ma, se l’anima non è fissa nel mio Volere, può succedere come al sole che si forma nei vetri, che è sole passeggero e poi il vetro rimane all’oscuro, ed il sole del cielo rimane solo.”

Si verifica in un'atto di fusione tra Luisa e Gesù, attenzione a quello che Gesù ha detto nel contesto dell'atto di fusione. La fusione nella DV è che comporta uno stato abituale direbbero i teologi in unione con la DV. Se l'anima non è fissa, tra noi esseri umani ci sono le fissazioni che sono una cosa negativa, la fissazione è una leggera psicopatologia. Ma se noi siamo fissati nella DV (questa è beatissima fissazione) davvero capaci istante per istante a non vivere più dei nostri pensieri ma solo quelli di Gesù e di Maria che hanno vissuto in perfezione assoluta. E' evidente (vedi esempio del sole), nei vetri il sole è passeggero e il sole nel cielo è fisso. La terra si muove e quindi il vetro non sempre è sotto il riflesso del sole; questo fa comprendere che la vita nella DV è un cammino che ha dei gradi differenti e la struttura dei libri di cielo mostra benissimo come questa vita sia il termine di un cammino che parte da dove siamo noi adesso - e tanto quanto uno vive nella Volontà di Dio in primis lontano dal peccato tanto più ci avviciniamo alla DV. Eliminato il peccato mortale dalla nostra vita c'è da rimuovere il peccato veniale volontario,Dio mai per nessun motivo può volere il peccato, poi ci si guarda dalle imperfezioni volontarie e poi bisogna liberarsi delle imperfezioni involontarie ecc.. e la vita nella DV va oltre questo. La vita nella DV ci insegna a trasformare i nostri poveri atti in atti divini e alle fine è Cristo che vive in me (punto finale). Se l'anima pensa i pensieri della creatura si riflettono in cielo e nessuno presuma da sè stesso di vivere queste cose perchè solo Nostro Signore perchè il Concilio di Trento stabilì che nessuno - salvo una grazia speciale - può sapere di essere in grazia di Dio. Figuriamoci se un'anima può sapere se vive del tutto nella DV. Gesù ci parla di queste cose perchè vuole farci innamorare della vita nel dv, quello che noi possiamo verificare è un cambio di atmosfera interiore e di stato d'animo abituale. Perchè quando si entra in contatto con il mondo di Dio si ha quel senso di pace, serenità e tranquillità (certo c'è sempre l'uomo vecchio che dà qualche colpo di coda e il maligno che disturba) però una svolta o un salto di qualità si avverte e la cosa più bella che può accadere è quando queste cose vengono percepite da chi ci sta intorno. E' sempre importante ascoltare nel bene o nel male chi abbiamo vicino perchè la nostra visione di noi stessi 99 volte su cento è meno oggettiva di chi ci vede dal di fuori, percui se ci danno del superbo (o altro) qualche problema c'è. Teniamo sempre presente che - Cardinal Petrocchi dice - che noi siamo profondamente miopi quando guardiamo noi stessi / c'è una persona che ce l'ha morte con me e la grande santità consiste nel perdonare quella persona (molto spesso sono persone aizzate dal diavolo e non sanno bene quello che fanno e possono essere occasione di fare virtù) ed è grande santità capire di cosa mi sta accusando il mio nemico. Prescindendo dalle forme e dai modi bisogna chiedersi: ha ragione o no? perchè se ha ragione si fa un'atto di umiltà e si prova a cambiare. Noi siamo peccatori e spesso non ci accorgiamo di quello che facciamo e anche Papa Francesco ce lo ricorda, non nel senso forte e stretto tipo vizioso che vive lontano dalla legge di Dio coscientemente ma un peccatore può pensare di fare il bene ma magari fa il male. Come si fa a capirlo? ascoltare il prossimo. Un'altro effetto della fusione nella DV è una grande riscoperta della vita interiore e capacità di mettersi in confronto con il Signore. Tutto quello che ci accade vengono prese e diventano oggetto di discernimento e anche di lacrime - non esiste una vita nella DV senza una vita interiore. Chi vive nella DV fa una montagna di atti che nessuno vede perchè la persona rimane in collegamento con il Signore.

10 Agosto 1916 Come nella Volontà di Dio le nostre pene si trovano insieme con quelle di Gesù

Altro termine tecnico della vita nella DV: scorrere.

Continuando il mio solito stato, mi sentivo amareggiato per la privazione del mio amabile Gesù e mi lamentavo con Lui ché ogni privazione che mi faceva era una morte che mi dava e morte crudele, in quanto mentre si sente la morte, non si può morire e dicevo: “Come hai cuore di darmi tante morti?” E Gesù come un lampo mi ha detto:“Figlia mia, non ti abbattere, la mia Umanità stando sulla terra conteneva tutte le vite delle creature e queste vite uscivano tutte da Me, ma quante non ritornavano in Me perché morivano e si seppellivano nell’inferno ed Io sentivo la morte di ciascuno che straziava la mia Umanità..." Gesù

Gesù incarnato sulla terra contiene le vite di tutte le creature nella sua Umanità, Colui che si è incarnato ha detto Io sono la Vita. Dio e la sua Volontà sono il Principio della Creazione e Conservazione di tutte le cose, ogni creatura è un'atto di amore della DV sussistente cioè Dio l'ha creato perchè possa essere felice e sarà felice tanto quanto vivrà nella dv. La Frustrazione strazia l'Umanità di Gesù, un'anima che va all'inferno / Gesù fa di tutto il possibile per salvare un'anima e il fatto che dice che molte muoiano e vanno all'inferno e vuol dire che tutte le cure di Gesù sono state capaci di fermare il cammino folle di un'anima. E questo dà un valore immenso a Gesù e Luisa si sente male con le privazioni sensibili (noi non rendiamo conto cosa voglia dire) / Gesù dice: questo dolore non l'avresti conosciuto se non mi fossi manifestato ma questo morire senza morire lo sente Gesù (al 100%) quando un'anima si danna.

"..Queste morti furono la pena più dolorosa e crudele di tutta la mia vita, fino all’ultimo respiro. Figlia mia, non vuoi prendere parte alle mie pene? La morte che senti della mia privazione, non è altro che un’ombra delle pene delle morti che sentii per la perdita delle anime, perciò offri a Me la morte che senti per raddolcire le tante morti crudeli che subì la mia Umanità, fai scorrere questa pena nella mia Volontà e vi troverai la mia ed unendosi insieme correrà a bene di tutti, specie per quelli che stanno per cadere nell’abisso; se la terrai per te, si formeranno delle nuvole tra Me e te e la corrente del mio Volere verrà spezzata tra te e Me, le tue pene non troveranno le mie, non ti potrai diffondere a bene di tutti e vi sentirai tutto il peso. Invece, se tutto ciò che potrai soffrire, lo farai scorrere nel mio Volere, per te non ci saranno nuvole e le stesse pene ti porteranno luce ed apriranno nuove correnti di unione, d’amore e di grazie.”

E' un'ombra il dolore di Luisa, se Luisa fosse viva cosa direbbe? Quindi chi accusa Dio della perdita di qualche anima sbaglia alla grande.

Altro punto tecnico: imparare a valorizzare tutte le sofferenze, non soltanto per espiare i peccati, abbreviare il Purgatorio e chiedere qualche grazia ma anche consolare e raddolcire Gesù (primo effetto) e noi sappiamo (altro prodigio della DV) che se io oggi nel 2019 mi prendo una pena di questa giornata e la faccio scorrere nella DV e la offro a Gesù per consolarlo - dal momento che nella DV il tempo/spazio sono azzerati - quello che io sto facendo oggi nel 2019 se lo faccio io devo pensare (e non la pia fantasia di un folle) Gesù lo sente e lo ha sentito nella sua vita terrena che ha vissuto. E' come quando si pregano le Ore della Passione che ci immettono fuori dallo spazio e tempo dentro le ultime 24h della vita di Gesù e non entriamo come spettatori ma come consolatori e protagonisti di Gesù e di Maria.

"..perciò offri a Me la morte che senti per raddolcire le tante morti crudeli che subì la mia Umanità, fai scorrere questa pena nella mia Volontà e vi troverai la mia ed unendosi insieme correrà a bene di tutti, specie per quelli che stanno per cadere nell’abisso..."

Tema classico dell'ascetica: se tu hai una sofferenza e la offri al Signore, quella sofferenza può causare una conversione di chi vive lontano da Dio. Ma quando la si fa scorrere nella DV succedono due cose che al di fuori della DV non accadono: 1) l'atto del mio soffrire ha un valore più grande, la forza santificante e convertente di quell'offerta è grandissima e nella DV posso una mia croce al Signore (una piccola umiliazione ecc...) e io quando sarò morto potrò sapere di aver convertito di un peccatore del 1338 perchè il tempo scorre per noi. Noi possiamo farci una piccola idea (se capissimo la DV al 100% saremmo divinità). Se io faccio scorrere un'atto nel dv gli effetti benefici si spandono dappertutto in modo che nemmeno noi ce ne rendiamo conto. Qualcuno di noi si rende conto degli effetti straordinari che una buona comunione produce nella nostra anima? Se uno se ne rendesse conto arriverebbe strisciando all'altare forse. E chi celebra, si rende conto di ciò che sta facendo? Sono tante le cose che non conosciamo e di cui non ce ne rendiamo conto (secondo effetto: la conversione del prossimo).

"..se la terrai per te, si formeranno delle nuvole tra Me e te e la corrente del mio Volere verrà spezzata tra te e Me, le tue pene non troveranno le mie, non ti potrai diffondere a bene di tutti e vi sentirai tutto il peso.Invece, se tutto ciò che potrai soffrire, lo farai scorrere nel mio Volere, per te non ci saranno nuvole e le stesse pene ti porteranno luce ed apriranno nuove correnti di unione, d’amore e di grazie.”

Terzo effetto della pena nella DV: uno consola Gesù, raggiunge in bene in modo trans-temporale il prossimo e il bene prodotto raggiunge anche te: se tutto ciò che potrai soffrire - non guardiamo mai le sofferenze in modo umano - non guardiamo a chi ci fa soffrire ma la DV che vuole che tu soffri quella pena, abbracciala con amore perchè questa pena ci porterà luce e correnti di grazie e i santi dicevano che chi li trattava male erano i loro amici per il bene che i loro nemici gli procuravano (non voluto) ma questo non vuol dire bravo a chi fa del male però paradossalmente sono i nostri migliori amici e le pene sofferte in stato di fusione portano a te nuove correnti di amore di grazie. Saremo più uniti con Gesù e con Maria e arriveranno anche un fiume di grazie. Gesù prende ciò che già era noto (la mistica cristiana già lo sapeva) ma tracciando questa vita di santificazione ha aperto orizzonti straordinari e divini.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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