Gesù spiega a Luisa come tutte le sorgenti e le fonti di ogni bene si trovano nella Divina Volontà e come Dio ha creato l'uomo solo per riversarle tutte in lui e con lui trastullarsi. L'uomo ha frustrato e continuamente frustra questo divino desiderio con la sua umana volntà, che non si piega neanche dinanzi a tutti i disastri che provoca e che inesorabilmente gli cadono addosso. Libro di cielo, Volume 12, 15 -24 Gennaio e 14 Marzo 1920, 25 Giugno 2019
15 Gennaio 1920 Chi vuole amare, riparare, sostituirsi per tutti, deve far vita nel Voler Divino
Stavo riversandomi tutta nel Divin Volere, per potermi sostituire a tutto ciò che la creatura è obbligata a fare verso la Maestà Suprema e, mentre facevo ciò, ho detto tra me: “Dove potrò trovare tanto amore per poter dare al mio dolce Gesù amore per tutti?” E nel mio interno mi ha detto:“Figlia mia, nella mia Volontà troverai questo amore che può supplire all’amore di tutti, perché chi entra nella mia Volontà troverà tante fonti che sorgono e per quanto se ne possa prendere, mai diminuisce una stilla, sicché c’è la fonte dell’amore che, impetuosa, getta le sue onde; ma per quanto getta, sempre sorge; c’è la fonte della bellezza e per quante bellezze mette fuori, mai scolorisce, anzi fa sorgere sempre nuove e più belle bellezze; c’è la fonte della sapienza, la fonte dei contenti, la fonte della bontà, della potenza, della misericordia, della giustizia e di tutto il resto delle mie qualità, tutte sorgono e l’una si riversa nell’altra, in modo che l’amore è bello, è sapiente, è potente, ecc.; la fonte della bellezza, la bellezza è amore, sapiente, potente e con tal potere, da tenere rapito tutto il Cielo senza mai stancarli. Queste fonti sorgenti formano una tale armonia, un tale contento ed uno spettacolo incantevole, che tutti i beati restano dolcemente incantati, da non spostare neppure uno sguardo per non perdere neppur uno di questi contenti, perciò figlia mia, la stretta necessità per chi vuole amare, riparare, sostituirsi per tutti, di far vita nel mio Volere, dove tutto sorge, dove le cose si moltiplicano per quante ce ne vogliono, restano tutte coniate con l’impronta divina e questa impronta divina forma altre sorgenti, le loro onde si innalzano, s’innalzano tanto, che, nel riversarsi, allagano tutto e fanno bene a tutti, perciò sempre, sempre nel mio Volere; lì ti attendo, lì ti voglio.” Gesù
24 Gennaio 1920 Iddio creò l’uomo perché Gli facesse compagnia
“Figlia mia, se sapessi come desidero, sospiro, amo la compagnia della creatura! E’ tanto, che se nel creare l’uomo dissi: “Non è buono che l’uomo sia solo, facciamo un’altra creatura che lo rassomigli e gli tenga compagnia, affinché l’uno formi la delizia dell’altro.” Queste stesse parole, prima di creare l’uomo, dissi al mio amore: “Non voglio essere solo, ma voglio la creatura in mia compagnia, voglio crearla per trastullarmi con lei, per dividere con lei tutti i miei contenti, con la sua compagnia mi sfogherò nell’amore.” Perciò la feci a mia somiglianza e come la sua intelligenza pensa a Me, si occupa di Me, così tiene compagnia alla mia sapienza e facendo i miei pensieri compagnia ai suoi, ci trastulliamo insieme; se il suo sguardo guarda Me e le cose create per amarmi, sento la compagnia del suo sguardo; se la lingua prega, insegna il bene, sento la compagnia della sua voce; se il cuore mi ama, sento la compagnia nel mio amore; e così di tutto il resto. Ma se invece fa il contrario, Io mi sento solo e come re derelitto, ma ahi! quanti mi lasciano solo e mi disconoscono!” Gesù
14 Marzo 1920 Il martirio dell’amore sorpassa in modo quasi infinito tutti gli altri martiri insieme
“Figlia mia! Figlia mia! Povera figlia! Solo il tuo Gesù può comprenderti e compatirti, perché sento nel mio cuore il tuo stesso martirio.”
Poi ha soggiunto: “Senti, figlia mia, se l’uomo col castigo della guerra si fosse umiliato e fosse entrato in se stesso, non sarebbero necessari altri castighi, ma l’uomo si è imperversato di più, quindi, per far entrare l’uomo in se stesso, sono necessari i castighi più terribili della stessa guerra, ciò che avverrà, perciò la giustizia va formando vuoti e se sapessi qual vuoto si va formando nella mia giustizia col mio non venire da te, tremeresti, perché venendo a te faresti tua la mia giustizia e prendendo su di te le pene, riempiresti i vuoti che l’uomo fa col peccato; non l'hai fatto per tanti anni? Ma ora l’ostinazione dell’uomo lo rende indegno di questo gran bene e perciò ti privo spesso di Me; e vedendoti martirizzata per causa mia, è tanto il mio dolore che deliro, gemo, sospiro e son costretto a nasconderti i miei gemiti, senza neppure poterli sfogare con te, per non darti più pene.” Gesù
L'esperienza pastorale di sacerdote (di Don Leonardo)comprende il brano in tutta la sua drammaticità, sono cose che lasciano la mente sconcertata, incredula: l'ostinazione e la protervia stupida ed irragionevole di tante anime umana che tanti più guai passano (ed è evidente che i guai sono permessi dalla DV che lascia che molte creature sperimentano la conseguenza negativa del male che loro stessi generano - i cosidetti castighi di Dio). Queste conseguenze negative sono a volte dolorose, allucinanti e brutte e chi vede le cose dall'esterno si chiede come mai quella persona si ostini al male. E' una meditazione triste e dolorosa che mette in evidenza un tema fisso: il grande male che porta l'umana volontà che delle volte è un grande mistero. L'assurdità stessa del mondo del male, dei diavoli - di questi esseri che hanno già perso e continuano a fare la guerra, sanno di aver torto al 100& e continuano e sanno che più male fanno e peggio staranno e continuano ad operare il male. La mente di Don Leonardo (sarà limitata) ma dinanzi a tutto questo rimane sconcertata e anche un pò chiede aiuto al Signore di essere salvato da queste pazzie. Un'ottima preghiera che sarebbe da fare è: Signore, salvami da mè stesso. Se fossimo salvati da noi stessi sarebbe già una grandissima cosa, è vero che molte situazioni nefaste vengono da fuori ma è anche vero che anche vero che una delle fonti del malessere siamo anche noi. Una fonte ha senso di esistere se qualcuno la prende altrimenti che senso ha?
Da questi scritti emerge il contrasto tra il moltissimo che Dio vorrebbe riversare sull'uomo (ci ha creato apposta) e la stupidità folle dell'uomo che continuamente sbatte le porte in faccia a Dio e si getta tra le braccia dei diavoli che lo odiano. Conseguentemente tutto il patrimonio che Nostro Signore vorrebbe donarci se lo tiene per sè salvo qualche eccezione (tipo i Santi) / Dio vorrebbe dare a tutti. E' un dramma (il chiudere le porte in faccia a Dio) che nella nostra meditazione personale dobbiamo personalizzarlo specie nella nostra vita (cioè: sto chiudendo le porte in faccia a Dio o no?): quando il prossimo ci fa star male non sta facendo altro che dar vita alla propria volontà umana. Chi è un pò formato dal punto di vista cattolico comprenda un conto è l'anima e un conto è la volontà. Le anime sono tutte bellissime, se la nostra volontà fosse fusa con quella di Dio sarebbe uno spettacolo (così sarà in Paradiso, non saremo belli come Dio ma saremo stupendi e si vedrà la bellezza dell'anima) il problema è che sono murate sotto una coltre infinita (che bisogna prenderlo a picconate) di atti di volontà umana che nascondono questa bellezza. Questa è la storia della stragrande maggioranza delle anime, quando noi vediamo la bruttezza delle persone (insopportabili, danno fastidio, stanno sempre a lamentarsi su sè stessi ecc..) bisogna addolorarsi perchè stai vedendo atti di volontà umana. E' un problema grosso ed è drammatico ciò che Gesù dice: se con il castigo della guerra l'uomo fosse rientrato in sè stesso non sarebbero stati necessari altri castighi (capiamo è appena finita la prima guerra mondiale), forse non avremmo mai visto i nazisti, fascismi, regimi totalitari, regimi comunisti ecc... ma ciò che è peggio della Guerra è il mare della sozzura spirituale che stiamo vivendo. Nostro Signore non sta facendo altro che (ad avviso del sacerdote) che permettere che le persone sperimentino il male..ti piace il male? accomodati. Castigo peggiore di questo non potrebbe esistere (uscendo dalla dimensione della fede - speranza dalla quale non dobbiamo mai uscirne) perchè non si intravede la fine.In una guerra (si perdoni l'esempio) c'è comunque una percezione chiara che non esistono guerre eterne, anche la guerra dei cent'anni è finita ad un certo punto.
I vuoti della Giustizia e Gesù dice che non può colmarli. Luisa si metteva sempre in mezzo (nei primi 10 capitoli) per colmare i vuoti ma qua Gesù mette fine a questo non soltanto perchè l'uomo deve convertirsi anche perchè la sua ostinazione lo rende indegno. Se c'è una cosa irragionevole è l'ostinazione del peccato. Che uno, ingannato dai diavoli, combini un sacco di guai e si vada a sfracellare è brutto ma accade, quello che è assurdo è quando una persona compia di nuovo gli stessi atti andandosi di nuovo a sfracellare.E' un suicidio, è stolto masochismo che si compie. Quello che il Signore cerca di farci comprendere con questi scritti è che se tu fai la tua volontà tu sarai la prima persona a star male, starai nella disperazione in continuazione e sarai il primo degli infelici. E invece la gente invece cerca la sorgente del proprio malessere fuori da sè. Il diavolo è il colpevole per antonomasia ma qualche volta lo si fa troppo colpevole, noi non siamo burattini, senza il nostro consenso il maligno non può farci niente (salvo una divina permissione - cose straordinarie). E' chiaro che queste cose non si possono dimostrare però un minimo di buon senso e di raziocinio -di riflessione - ci dovrebbe stare.
Chiediti come mai i frutti della tua vita sono acerbi. Gesù non ha altra chance per farci ragionare: ci persuade con l'amore, è morto in croce, ci mostra quanto è bello ...no e poi ci riprova no e poi no, ti manda servi, profeti (parabola dei vignaioli omicidi) no. Che bisogna fare? Così comprendiamo il dramma dell'esistenza dell'inferno. Cos'è l'inferno? E' quando non ci sta più niente da fare, quando i tentativi del Signore si sfracellano contro la nostra volontà umana che crea un muro di gomma e quando giunge la morte cristallizza lo stato della sua anima (del defunto) lì dove lo trova. E una delle bestemmie che esistano (non l'unica) è attribuire a Dio la causa della propria dannazione - è il diavolo che ha generato l'inferno così la condanna eterna la causa è solo da attribuire l'umana volontà. Il male delle persone non è inamovibile, si può cambiare.
La volontà umana è debole ma sostenuta dalla grazia può cambiare, il dramma è che si deve muovere. Ed ecco che allora la riparazione che Gesù chiede, la vita nella DV è un compimento perfetto di ciò che Gesù è chiesto. Vivere nel DV non fai più un'atto solo per te ma per tutti. Gli uomini lo lasciano come re derelitto e lo disconoscono. Dio non ci costringerà mai a fare il bene.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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