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sabato 21 settembre 2019

Nessuna santità senza croce e virtù

Gesù spiega a Luisa l'immenso valore riparatorio delle sofferenze morali ricondandole che nessuna specie di santità è senza la croce. Imitare e praticare le virtù del cuore di Gesù e fare molta attenzione ai pensieri della mente. Senza tutto ciò, non si vive autenticamente nel Divin Volere. Libro di cielo, Volume 12, 16-27 Giugno e 11 Luglio 1919, 17 Giugno 2019

16 Giugno 1919 Non c’è santità senza croce, nessuna virtù si acquista senza l’unione delle pene

Figlia mia, come ti inganni, tu calcoli le pene corporali ed Io calcolo le pene corporali e quelle morali. Quante volte sei stata priva di Me, era una morte che tu sentivi ed Io mi sentivo riparato per le tante morti che le anime si danno col peccato e tu prendevi parte alle tante morti che ho sofferto. Quando ti sentivi fredda era un’altra piccola morte che sentivi e venivi a prendere parte al freddo delle creature, che vorrebbero raffreddare il mio amore, ma il mio amore, trionfante del loro freddo, lo assorbe in Me per sentire la morte del loro freddo e do a loro più ardente amore; così di tutte le altre tue pene, erano i mali opposti delle creature, che come tante piccole morti ti facevano prendere parte alle mie morti. E poi, non sai che la mia giustizia quando è costretta dall’empietà dei popoli a versare nuovi flagelli ti sospende le pene? I mali saranno tanto gravi da far raccapricciare, so che questo è una pena per te, ma anch’Io ebbi questa pena, avrei voluto liberare le creature da tutte le pene, sia nel tempo che nell’eternità, ma dalla sapienza del Padre non mi fu accordato e dovetti rassegnarmi. Vorresti tu forse superare la mia stessa Umanità? Ah! figlia, nessuna specie di santità è senza croce; nessuna virtù si acquista senza l’unione delle pene. Sappi però che ti pagherò ad usura tutte le mie privazioni e le stesse pene che vorresti soffrire e non soffri.” Gesù

Brani belli e significativi e ci ricordano alcune coordinate basilari della vita nella DV e che non sono mai superate, obsolete o da scartare. Uno alla Croce, nessuno pensi mai che la felicità indicibile che è promessa a coloro che vivono nella DV così come il rivivere in un modo non pieno ma vero i trastulli dell'eden non trascuri la dimensione della Croce. Nessuna specie di santità è senza croce. Questo ce lo dobbiamo mettere bene in mente. Croce che significa (una dimensione per esempio è la pratica delle virtù, Gesù fa la differenza tra la santità ordinaria e quella del vivere nel DV, un'atto di santità ordinaria è un'atto finito ed imperfetto ma un medesimo atto (anche più piccolo) è migliore e perfetto) ma questo significa che il cammino nella DV non prescinde la santità ordinaria. Quindi la croce va abbracciata e le virtù vanno praticate. Nel terzo brano Gesù mostra come dalla mente (intendendo la mente come la profondità del nostro spirito, il luogo dove si formano i nostri pensieri) da questo è condizionato tutto il nostro essere ed ecco perchè è importantissimo chiedersi: a cosa sto pensando? Noi vorremmo che la persona di cui siamo innamorati pensasse sempre a noi, e noi dovremmo chiederci: a costa stai pensando? cosa ci frulla per la mente? L'autentica vita nella DV è vita interiore e di vigilanza, quando una persona fa la confessa anche le imperfezioni di pensiero / confessa se ha fatto un'azione per compiecere qualche persona e questo noi non dobbiamo mai cessare di chiedercelo e di farci attenzione. Anche se stessimo facendo dei progressi, il controllo non possiamo mai abbassare la guardia perchè le ceneri dell'Umana Volontà sono incessantemente in atto di prendere vita / perchè se ci addormentiamo torniamo a compiere atti di stile umano. Non dobbiamo mai sederci, adagiarci e sederci. Se io fisso e penso sempre per una persona le cose che faccio o dico le faccio per quella persona e non per il Creatore. (esempio) Se uno pensa sempre ai soldi, mi invitano a cena i miei amici penso: chi paga? l'avaro fa questi pensieri. Arriva un'ospite a casa: quando mi costerà? cosa compro per risparmiare? un lussurioso qualunque cosa guarda non la guarda mai con occhio puro, comincia ad immaginarsi pensieri empi. Una persona che pensa a Gesù, se vede il prossimo pensa che quello è uno a sua immagine a somiglianza e che va rispettata, sopportata, aiutata, amata (come se avessi innanzi Gesù) ecco perchè è tutto interiore. La bocca parla della pienezza del cuore, noi desideriamo quello che pensiamo; nella Bibbia è il punto dell'essere umano anche dei pensieri / pensiero e desiderio nella Sacra Scrittura / dov'è il tuo tesoro là sarà il tuo cuore. Se il cuore è santo, se guardo qualcuno lo guardo santamente senza desideri malsani ecc.. Queste non solo cose che partono in automatico (anche se prego l'atto preventivo - questo non significa che tutti i miei pensieri saranno santi) perchè concorre anche la mia attenzione / ecco perchè la vita nella DV non è una inerzia,inattività della volontà umana ma al contrario si è iper attivi con la nostra umana volontà.

ATTENZIONE! Bisogna sempre distinguere bene una cosa: c'è la Volontà Umana in quanto facoltà data all'uomo e c'è la volontà umana (in senso negativo) quando si agisce, pensa, ecc... in modo non conforme a quello divino.

Il senso della sofferenza morale: le privazioni di Gesù. Ti sembra di morire vivendo (dice Gesù a Luisa), quando un'anima pecca mortalmente muore. La morte derivante dall'assenza sensibile di Gesù la vivo offrendola per riparare Gesù per la sua sofferenza della morte che le creature si danno con il peccato mortale. Quando ci sentiamo freddi (è noto in ascetica e spiritualità) nei confronti di Gesù la situazione può dipendere da una delle due cause: 1) dai peccati veniali o dalle imperfezioni volontarie o no che indeboliscono le nostre anime 2)Luisa si sentiva fredda perchè Gesù le chiedeva di riparare con quella freddezza il freddo che altre anime facevano sentire a Gesù con i loro peccati.Ogni tanto Luisa vorrebbe essere crocifissa perchè vorrebbe risparmiare i guai ai suoi fratelli, Gesù non fa soffrire Luisa perchè ci sono dei momenti in cui la Giustizia chiede la sospensione del tuo stato di vittima - se io non sono riuscito a risparmiare tutti i guai (Gesù) - nessuno può superarlo.

"..Sappi però che ti pagherò ad usura tutte le mie privazioni e le stesse pene che vorresti soffrire e non soffri.." Gesù / i tassi usurai sono pazzeschi, sei stata privata di Gesù? avrai 100.000 consolazioni e presenze (esempio) ecc...

questi tre brani ci portano nel mondo della santità doc che si offre a qualsiasi tipo di croce, alla santità che pratica le virtù di Gesù (imparate da me - Gesù- che sono mite ed umile di cuore), l'umiltà si manifesta quando siamo umiliati senza fiatare. Anche gli sguardi di impazienza devono cessare di essere, la mitezza deve trasparire in tutto. La mitezza imperturbabile. Dopo ogni burrasca Gesù ripaga ad usura ed attenzione a cosa si agita nel nostro cuore e non dobbiamo mai permettere che nella nostra mente si formino pensieri cattivi.

27 Giugno 1919 Il cuore di Gesù: Sorgente di gloria e di grazie

Figlia mia, quante virtù praticò il mio cuore, tante sorgenti si formarono in esso e come si formavano, così scaturivano innumerevoli rivoli che, zampillando fin nel Cielo, glorificavano degnamente il Padre a nome di tutti e questi rivoli, dal Cielo ricadevano a bene di tutte le creature. Ora, anche per le creature, come praticano le virtù, nei loro cuori si formano le piccole sorgenti da cui scaturiscono i loro piccoli rivoli, che s’incrociano coi miei e, zampillando insieme coi miei, glorificano il Padre Celeste e scendono a pro di tutti e formano una tale armonia tra il Cielo e la terra, che gli stessi angeli restano sorpresi all’incantevole vista. Perciò sii attenta a praticare le virtù del mio cuore, per farmi aprire le sorgenti delle mie grazie.” Gesù

11 Luglio 1919 I cieli dell’anima

"..Un altro giorno, quasi sorvolandomi davanti, mi ha lasciato una luce nella mente e ho capito che il benedetto Gesù, come ha disteso il cielo sul nostro capo, così ha disteso un cielo nell’anima nostra, anzi, non uno, ma più, sicché cielo è la nostra intelligenza, cielo è il nostro sguardo, cielo è la parola, l’azione, il desiderio, l’affetto, il cuore; a differenza però, che il cielo esterno non si muta, le stelle né crescono né decrescono; ma i cieli del nostro interno sono soggetti a mutamenti, sicché se il cielo della nostra mente pensa santamente, come i pensieri si formano, così si formano le stelle, i soli, le belle comete ed il nostro angelo, come li vede formati, li prende e li va situando nel cielo della nostra intelligenza e se il cielo della mente è santo, lo sguardo è santo, la parola, il desiderio, il palpito sono santi. Sicché gli sguardi sono stelle, la parola è luce, il desiderio è cometa che si estende, il palpito è sole e ognuno dei sensi orna il suo cielo. Invece, se la mente è cattiva, non forma niente di bello , anzi si estendono tali tenebre, da oscurare tutti gli altri cieli. Sicché lo sguardo manda lampi d’impazienza, la parola tuona bestemmie, i desideri gettano saette di passioni brutali, il cuore dal suo seno sprigiona grandine devastatrice su tutto l’operato della creatura; poveri cieli, come sono oscuri, come fanno pietà!” Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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