La Madonna racconta la sua vita a Nazareth e come ogni suo atto anche minimo, indifferente e quotidiano fosse santificato dalla sua incessante unione col Divin Volere. L'importanza di compiere gli atti nella Divina Volontà. Narra l'episodio dell'incarnazione e spiega che Dio volle che al suo Fiat supremo rispondesse, in modo libero, volontario e responsabile, la Madonna col suo "fiat mihi". Non esiste vita nella Divina Volontà senza il "fiat" convinto della creatura che si incontri con quello del Creatore, imparando a fare tutte le cose insieme. La Vergine Maria nel regno della Divina Volontà, diciannovesima meditazione. Cenacolo mariano di Sabato 13 Aprile 2019
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Racconto di Maria Santissima dell'Incarnazione, Gesù ha incominciato a redimere l'Umanità nell'atto stesso in cui stesso si è incarnato. La prima e l'ultima parte dello scritto.
"..Figlia carissima, è proprio questo lo scopo perché amo tanto di farti sentire gli arcani celesti del Fiat Divino, i portenti che può operare dove Esso regna completamente.."
Deve stare a cuore il Fare e il Vivere, Fare la DV vuol dire imparare a comprendere cosa Dio ci chiede nell'attimo presente rinunciando alla nostra volontà e il Vivere di Volontà Divina, cioè trasformare i nostri atti in atti divini (Vieni Divina Volontà nel mio bere, ecc.. Atto Preventivo e Atto di Fusione...);
".. Il Fiat Divino continuava ad allargare in me il suo Regno; se ne serviva dei più piccoli atti miei, anche dei più indifferenti, qual era il mantenere l'ordine nella piccola casetta, accendere il fuoco, scopare, e tutti quei servizi che si usano nelle famiglie, per farmi sentire la sua vita palpitante nel fuoco, nell'acqua, nel cibo, nell'aria che respiravo, in tutto; ed investendoli, formava sopra dei miei piccoli atti mari di luce, di grazia, di santità, perché dove regna il Divin Volere, tiene la potenza di formare, dai piccoli nonnulla, nuovi cieli di bellezza incantevole, perché Esso, essendo Immenso, non sa fare cose piccole, ma con la sua Potenza avvalora i nonnulla e ne forma le cose più grandi, da far strabiliare Cieli e terra. Tutto è santo, tutto è sacro, per chi vive di Volontà Divina.."
Basta chiamare la DV nel compiere questi atti, nella DV vuol dire non fare nulla da soli. Una persona non è mai sola. Basta rileggere l'Atto Preventivo, non basta ma occorre farlo. Noi non siamo coscienti delle conseguenze di quando facciamo un'atto Divino; le cose spirituali non hanno riverberi sensibili. Hanno effetti indiretti che non si comprendono nell'immediato; una persona che vive questo campa bene. Come quando facciamo la Comunione e gli altri atti spirituali non li sentiamo; da dove viene l'efficacia? E' Gesù che ha creato questo canale di comunicazione al quale è facilissimo agganciarsi. Mantenere le cose ordinate richiede fatica.
Tenere la casa ordinata è FARE la DIVINA VOLONTA', Vivere nella DV è chiamare la DV negli atti per metterla a posto. Tanto più si moltiplicano gli atti nella DV tanto più aumenta questa vita divina.
"..Dio stesso non voleva fare da solo, ma volle me insieme, per formare il gran prodigio dell'Incarnazione e nel mio Fiat e nel loro si formò la vita dell'Uomo Dio, si aggiustarono le sorti dell'umano genere, il Cielo non fu più chiuso [e] tutti i beni vennero racchiusi in mezzo ai due Fiat.."
Dio, nell'ordine della Redenzione e della Santificazione le cose da solo non le fa. Nell'ordine della Santificazione il Signore chiede il consenso libero e volontario / nella vita noi dobbiamo avere chiaro l'orizzonte globale di ciò che vogliamo fare. Vuoi fare qualcosa di più? diventare santo? rimanere indifferente? fare la guerra al Signore? aspirare ad avere la Santità delle Santità? Questa è la scelta di vita: dove vuoi investire?
Chi non crede cerca solo la felicità terrena, i santi cercano la felicità celeste ma anche quella santamente terrena.
Io non voglio andare all'inferno: qual'è il problema? distinguere il peccato mortale e il no / se il nostro problema è capire questo vuol dire che siamo ancora al livello base. Se una persona sta ad un livello superiore si dirà peccato veniale o no? Una persona che vuole diventare santa incomincerà a fare opere sante e aggiungere digiuni in più senza che sia obbligatorio e le opere buone. Se uno vuole diventare Santo punta al Massimo e sceglie sempre la Migliore. Dove avviene queste scelte? dal nostro cuore? Qual'è il requisito? devi essere formato ma poi il protagonista sei tu e non bisogna scaricare la responsabilità sul prossimo. Se vuoi, dopo, puoi fare discernimento interiore con un padre spirituale.
Il termine di riferimento (facciamo le cose insieme ndr) è Gesù, questo modo di relazionarsi con il Signore è rarissima anche in persone che fanno vita devota.
"..Ora, figlia cara, ascoltami: quanto ti deve stare a cuore il fare ed il vivere di Volontà Divina! La mia potenza esiste ancora: fammi pronunziare il mio Fiat sull'anima tua. Ma per fare ciò, voglio il tuo; da soli non si può fare il vero bene, ma sempre fra due si fanno le opere più grandi. ..."
Noi siamo obbligati a rispettare i dieci comandamenti perchè sono legge divina, ma tutte le altre cose sono opzionali. Noi siamo esseri umani e la vita dobbiamo prenderla nelle nostre mani. Sei tu che dobbiamo prenderla in mano, la mia volontà la esercito conformata a quella Divina. Non c'è un merito se non c'è un'atto di volontà umana, anche il peccato e la virtù richiedono la volontà umana. Le cose pian piano maturano e aumentarai gli atti fatti nella DV, non bisogna farsi prendere dall'angoscia. Anche se qualcosa ci sfugge non dobbiamo disperarci perchè siamo esseri umani. Le cose non avvengono senza la nostra cooperazione. Il Signore ha tanti idee e buoni progetti che però non si possono realizzare senza il nostro Fiat. Un conto è la preghiera fatta a pappagallo e un conto è una preghiera fatta cosciente; per questo serve meditazione profonda. Uno che ascolta una meditazione deve poi fare una personalizzazione della meditazione perchè le cose diventino sue.
LINK ALLA MEDITAZIONE DEL CENACOLO MARIANO
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